Fine delle operazioni per il rover cinese Yutu

Fine delle operazioni per il rover cinese Yutu

La Chinese Academy of Sciences perde le comunicazioni con il suo lander lunare dopo 31 mesi di attività. Un record di longevità per un piccolo rover spaziale
La Chinese Academy of Sciences perde le comunicazioni con il suo lander lunare dopo 31 mesi di attività. Un record di longevità per un piccolo rover spaziale

La Chinese Academy of Sciences ha annunciato la conclusione delle operazioni scientifiche del rover lunare Yutu, dopo un periodo di attività di 31 mesi. Il piccolo bot già da tempo stava lottando tra la vita e la morte, a seguito di un guasto meccanico avvenuto a febbraio di quest’anno.

La notizia è stata diffusa dall’agenzia Xinhua News , ma precedentemente trapelata su Weibo da un post pubblicato dall’utente Jade Rabbit Lunar Rover che postava aggiornamenti personali sulla missione lunare. “Ciao! Questo potrebbe essere l’ultimo saluto da parte mia!” avrebbe scritto l’utente, secondo quanto riportato da Xinhua News; notizia poi confermata dalla Chinese Academy of Sciences .

Rover lander Yutu

Il rover era stato lanciato verso la Luna nel 2013, come parte della missione Cina Chang’e 3 , permettendo a Pechino di posare per la prima volta il piede sulla Luna , dopo l’ultimo atterraggio morbido avvenuto nel 1976 da parte dell’Unione Sovietica. Originariamente, il rover doveva operare per soli tre mesi, ma il piccolo veicolo ha resistito a temperature ritenute troppo rigide per il robot. Con i 31 mesi di attività, Yutu (letteralmente “coniglio di giada”) detiene ora il record di longevità operativa sulla Luna.

Dopo i problemi meccanici occorsi a inizio 2016, la Cina pensava di aver perso le comunicazioni con Yutu. I funzionari cinesi erano convinti che il rover non avesse resistito alla lunga notte lunare (14 giorni), ma le comunicazioni sono state ripristinate circa un giorno dopo il termine di questa fase. Il rover, però, aveva subito un guasto meccanico.

Sono molte le cose che la Cina ha potuto imparare dal suo rover, mentre il Lander ha ripreso alcune foto mozzafiato della superficie della Luna. I dati provenienti da Yutu hanno anche permesso di rilevare la stratigrafia del suolo lunare, fatta di nove strati distinti di roccia, mentre l’analisi del sito di atterraggio del rover ha rivelato una composizione molto differente da quella rilevata dagli allunaggi delle missioni Apollo, suggerendo che la Luna ha avuto una storia geologica piuttosto complessa, caratterizzata da un’ampia attività vulcanica.

Le ambizioni lunari della Cina non terminano con Yutu. La prossima missione lunare della grande nazione orientale sarà Chang’e 4 e avrà come obiettivo l’allunaggio entro il 2017 per riportare campioni lunari sulla Terra. Nel 2018, la Cina prevede inoltre di lanciare la Chang’e 5 , che includerà un nuovo rover lander, con l’obbiettivo di analizzare la parte bassa della Luna, non visibile dalla Terra, che non è mai stata esplorata.

Thomas Zaffino

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Pubblicato il
5 ago 2016
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