Tra poco meno di un anno ogni cittadino finlandese avrà il diritto di navigare la Rete alla velocità di un megabit al secondo. Ma il governo di Helsinki non vuole fermarsi e anzi affonda il piede sull’acceleratore dell’innovazione: tra cinque anni la velocità minima garantita dai provider dovrà attestarsi almeno a 100 Mbps . Sarà un diritto degli utenti esigere tali prestazioni. Allo stato il compito di vigilare sull’operato degli ISP.
Il progetto viene direttamente dal locale Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni ed è il primo del suo genere. In molti altri paesi, tra cui l’ Italia , ancora si combatte per sanare la ferita del digital divide che nella repubblica scandinava, complice anche la bassissima densità di popolazione concentrata soprattutto nei centri urbani, potrebbe invece diventare un vago ricordo.
Nonostante le tante parole spese in Europa, solo la Spagna sembrerebbe muoversi sul sentiero tracciato dalla Finlandia: il governo sta raccogliendo i pareri di soggetti pubblici e privati per impostare un percorso al cui traguardo vi sia la banda larga come servizio universale .
Negli Stati Uniti ancora non si è trovata una soluzione per un progetto di portata nazionale, capace di connettere anche i residenti della aree più sperdute del Midwest.
È una questione di numeri: 300 milioni di cittadini statunitensi rappresentano una base diversa di utenze da servire rispetto ai 5,3 milioni di finlandesi. Stanti gli ultimi rapporti sullo stato della Rete la Finlandia occupa stabilmente le prime posizioni in materia di velocità e accessibilità. Tutt’altro discorso invece dall’altra parte dell’Atlantico, dove ai picchi di efficienza rilevati nelle aree urbane fa da contraltare il silenzio, per alcuni ingiustificabile, delle zone rurali.
Giorgio Pontico