Si era arreso al verdetto della Corte Distrettuale di Helsinki, costretto a bloccare tutti gli accessi alla Baia più famosa del torrentismo . Il provider finlandese Elisa ha ora confermato l’inizio delle manovre d’oscuramento nei confronti di svariati domini legati al tracker The Pirate Bay .
Da thepiratebay.org a depiraatbaai.be , passando per gli indirizzi .net , .com e .org di themusicbay . L’ISP ha inoltre iniziato a bloccare i vari indirizzi IP sfruttati dai server della Baia , finita nelle grinfie della International Federation of Phonographic Industry (IFPI) per violazione massiva del diritto d’autore.
E nella lista nera stilata dall’industria discografica è finito anche il dominio piraattilahti.fi , in realtà lo spazio online gestito dalla versione finlandese di Electronic Frontier Foundation (EFF) . Un errore increscioso che ha scatenato le ire degli attivisti per la libertà d’espressione sul web.
C’è chi ha comunque ribadito l’assoluta inefficacia delle misure di blocco a mezzo DNS apportate da Elisa su ordine del giudice. Gli utenti finlandesi di The Pirate Bay sarebbero in grado di aggirare i sigilli grazie a domini alternativi ospitati su server operativi all’estero .
E sui blocchi finlandesi si è abbattuta una frangia di Anonymous, che ha annunciato azioni di ritorsione nell’operazione Tango Down . Il gruppo pare ora volersi concentrare in particolare su tutti quei paesi – ultimo la Spagna – che procedono con il soffocamento della Rete nel nome del copyright.
Mauro Vecchio