L’attuale legge finlandese in materia di connettività criminalizza l’uso degli hotspot wireless aperti e senza cifratura, ma il Ministro della Giustizia appare seriamente intenzionato a modificare questo stato di cose rendendo la pratica perfettamente legale .
Mentre in Germania i giudici stabiliscono l’ obbligo legale di dotare le reti WiFi di protezione per evitare di incorrere nella corresponsabilità in questioni di copyright e affini, andando un po’ più su verso l’Artico i termini si capovolgono e il governo pensa alla certificazione della apertura delle reti wireless (siano esse pubbliche o private) vista l’ impossibilità di stabilire le differenze tra comportamenti leciti o meno.
Nonostante l’espresso divieto legale, l’utilizzo delle reti non protette è diffuso tra la popolazione finlandese così come per i vari hotspot pubblici di accesso a Internet, e il governo ammette di non essere in grado di monitorare i suddetti hotspot alla caccia di un uso “criminale” o di eventuali danni concreti sin qui provocati.
Risulta in ultima istanza problematico stabilire la finalità di un uso di reti WiFi non protette, se cioè i proprietari intendano realmente usare il proprio hot spot come punto di accesso alla rete pubblicamente disponibile o siano incapaci di mettere in sicurezza il proprio segnale radio da eventuali “scrocconi” e wardriver assortiti.
E la possibilità che aziende e società private, come Google ha già abbondantemente ammesso di aver fatto , sfruttino questa apertura per carpire preziose informazioni personali e attentare alla privacy dei netizen connessi in wireless? Al momento non è nota la posizione del governo finlandese sulla questione.
Alfonso Maruccia