“Una prolungata esposizione dei minori a contenuti non idonei alla loro età e capacità di discernimento porta ad una conseguente ed inevitabile emulazione da parte degli stessi. Una società libera, democratica e civile deve al contempo garantire libertà di fruizione ad un pubblico adulto da una parte ed una efficace tutela per lo sviluppo psico-fisico dei minori e per le fasce più deboli dall’altra. È quindi necessario sviluppare politiche settoriali in grado di regolamentare l’intero sistema”.
Così ieri il ministro all’Istruzione Giuseppe Fioroni è tornato a parlare di videogiochi e della pessima influenza sui più piccoli che alcuni titoli a suo dire esercitano. A detta di Fioroni “occorre legiferare” in quanto un’autoregolamentazione del mercato, ad esempio un impegno collettivo sottoscritto dai produttori di videogiochi, non è sufficiente . Il Ministro ha escluso di voler proporre censure cinesi alla produzione videoludica, ma ha sottolineato che è necessario “garantire il diritto alla crescita in armonia psicofisica per coloro che sono più deboli”.
Non è un caso se le esternazioni di Fioroni sono giunte ieri: il ministro ha partecipato ad un convegno a Roma durante il quale due associazioni che promuovono “l’etica d’impresa”, Pentapolis e Anima per il Sociale , hanno presentato ufficialmente il loro appello che ha raccolto finora più di mille adesioni e che chiede “alle singole imprese dell’entertainment video e alle loro rappresentanze di settore di RINUNCIARE ad iniziative di produzione e commerciali basate su prodotti dal contenuto così palesemente violento e antieducativo per i giovani, al fine di NON ALIMENTARE il fenomeno dilagante del bullismo, della violenza e della criminalità giovanile e contribuire, invece, alla crescita di una generazione sana, retta e cosciente dei valori e del rispetto dell’essere umano e della legalità”.
Al centro del convegno, ancora una volta, Rule of Rose (il titolo dell’incontro era Oltre Rule of Rose ), controverso videogame che dopo un articolo su Panorama ha suscitato settimane di polemiche basate perlopiù sulla mancata conoscenza del videogioco. Secondo Enzo Argante, presidente di Pentapolis, l’appello “non è una iniziativa contro un videogioco, che pure ha superato i limiti, ma un’azione collettiva che ha come obiettivo quello di sollevare una volta per tutte e senza ipocrisie la questione: perché si cerca di limitare l’uso di alcolici, tabacchi, droghe e si lascia, invece, indiscriminata libertà di contaminazione ai mezzi che promuovono la cultura della violenza e della distruzione senza nemmeno le istruzioni per l’uso ? Scrivere sulle confezioni con caratteri chiari e forti quali sono le controindicazioni sarebbe un buon inizio”.
In realtà quel legiferare agitato da Fioroni sembra destinato a rappresentare qualcosa di più di un più evidente “bollino sicurezza” sulle confezioni dei game, che peraltro circolano a tonnellate sotto forma di file sulle piattaforme di peer-to-peer; in quella sede prive, evidentemente, di qualsivoglia confezione. Dalla maggioranza di Governo infatti si fa sponda a Fioroni: il presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci, intervenuto ieri al convegno, ha ribadito che è quasi pronta una mozione per chiedere che il Governo agisca “con azioni politiche e legislative per porre un freno a questa situazione”.
All’incontro di ieri in effetti sono mancate voci dissonanti , come quelle che nelle scorse settimane avevano reagito con forza alle tentazioni censorie invocate da più parti nella maggioranza. A tracciare ieri al convegno un percorso alternativo e più strutturale al legiferare è stata però Marialori Zaccaria, presidente dell’ Ordine degli psicologi del Lazio secondo cui “non è possibile arrestare l’evoluzione tecnologica” e siccome “la scuola è l’unica istituzione (..) in grado di trasmettere valori oltre che cultura, il punto è adeguare il più possibile la scuola ai tempi che viviamo per metterla in grado di accompagnare la crescita delle nuove generazioni”.
A condimento delle esternazioni di ieri la presentazione in separata sede di un videogioco formativo di FX Interactive , un titolo pensato per insegnare la storia di Roma e presentato in anteprima ad alcuni studenti romani che lo hanno sperimentato e che ieri hanno partecipato al lancio ufficiale del prodotto didattico, accompagnati da esponenti del Consiglio comunale.