Dopo l’introduzione, in Firefox 3.5, dei font scaricabili in formato TrueType e OpenType, Mozilla si prepara a introdurre i propri utenti all’ennesima novità in fatto di design e web experience evoluta. La nuova versione del browser del panda rosso, in arrivo per la fine dell’anno, garantirà il supporto per Web Open Font Format , un nuovo formato di font scaricabile da mettere a disposizione direttamente sui server HTTP dei siti web che offre alcuni vantaggi non secondari rispetto agli altri standard.
Alla base dell’implementazione della nuova funzionalità, e dei font scaricabili in genere, c’è la restrizione con cui gli sviluppatori web devono da sempre fare i conti quando si tratta di realizzare template per CMS famosi, codice backend e fogli di stile, vale a dire la scelta dei font più comunemente installati sui PC degli utenti per garantire a un sito web la corretta visualizzazione su un numero quanto più ampio è possibile di sistemi client.
Tale restrizione-paradigma è un po’ saltato con gli standard HTML 5 e CSS 3, e per far fronte alle nuove possibilità offerte agli sviluppatori mantenendo nel contempo la consistenza dell’esperienza web sono stati appunto introdotti i font scaricabili, link diretti ai file presenti sui server da indicare nel codice sorgente della pagina/template in modo da visualizzare correttamente il portale in qualsiasi condizione di utilizzo.
I vantaggi garantiti dall’adozione del formato WOFF, spiega Mozilla, sono principalmente due. Prima di tutto si tratta di un formato di font compresso “lossless”, capace di restituire la stessa nitidezza dei caratteri possibile con TrueType e OpenType ma con un consumo di banda per il download inferiore. La compressione potrebbe in realtà essere adottata anche applicando le specifiche di trasferimento di HTTP, ma la codifica integrata direttamente nel font ne renderà più facile l’utilizzo soprattutto nei casi in cui non è possibile modificare la configurazione dei server.
L’altro vantaggio di WOFF, dalle ricadute apparentemente meno immediate rispetto alla “banale” compressione dei dati, è l’impiego di metadati opzionali relativi ai font stessi grazie ai quali sarà ad esempio possibile identificare l’origine dei set di caratteri, integrare informazioni relative al loro impiego e altro ancora.
Sulla carta WOFF rappresenta una scelta vincente sia per gli utenti che per gli sviluppatori web, nella pratica Mozilla ha già messo in conto che la promessa compatibilità totale dell’esperienza web dovrà scontrarsi con un mercato dei browser in cui la compatibilità è una chimera mitologica ancora difficile da raggiungere .
In attesa di tastare con mano la portata della nuova evoluzione del web secondo Mozilla con Firefox 3.6, tester e curiosi possono provare in prima persona il supporto a WOFF grazie all’ ultima nightly build del panda rosso messa a disposizione sui server FTP di Mozilla.
Alfonso Maruccia