Arriva Firefox 47 e Mozilla procede sulla strada – tracciata da tempo – dell’integrazione delle discusse tecnologie DRM per la trasmissione degli streaming audiovisivi protetti dal copyright. Un progetto in atto da tempo che non ha fin qui aiutato a invertire l’emorragia di utenti che scelgono browser alternativi con frequenza sempre maggiore.
L’utenza ormai preferisce Chrome a Firefox , e Mozilla è convinta di risolvere il problema implementando la tecnologia DRM di Google all’interno del suo browser open source: Firefox 47 può vantare l’aggiunta del Content Decryption Module (CDM) Widevine, tecnologia di Mountain View necessaria ( tra le altre cose ) alla fruizione dei video su Amazon tramite HTML5 piuttosto che con l’impiego del plug-in esterno Microsoft Silverlight.
L’utilizzo di Widevine è al momento limitato a Windows e OS X , mentre sul fronte sicurezza il nuovo Firefox è stata implementata una diversa gestione delle pagine Web sicure (su HTTPS) alla pressione del pulsante per il ritorno alla pagina precedente: il sito incriminato non si ricarica più automaticamente.
Per quanto riguarda la versione per sviluppatori , Firefox 47 rimuove la storica tecnologia Firefox User Extension Library (FUEL) per gli add-on introdotta in Firefox 3, e ora gli sviluppatori saranno obbligati a usare l’apposito SDK o la nuova soluzione WebExtensions derivata – ancora una volta – da Google Chrome.
Le novità di Firefox 47 sono di importanza relativamente minore, se confrontate a quello che aspetta utenti e programmatori a partire dalle prossime versioni: con Firefox 48 comincerà l’ integrazione di Electrolysis , nome in codice del nuovo setup multi-processo del browser con la suddivisione della UI e dei contenuti Web in due processi/thread separati.
Electrolysis è la modifica più importante mai apportata al codice di Firefox, avverte Mozilla, per questo la sua integrazione avverrà a scaglioni (a partire dalla beta del succitato Firefox 48) per verificare che tutto proceda senza problemi di livello sistemico. A oggi, le previsioni – soprattutto per il funzionamento degli add-on storici – non sono molto positive .
Alfonso Maruccia