Mozilla ha rilasciato una versione sperimentale di Firefox, nota con il nome in codice Minefield , che integra per la prima volta la funzione Private Browsing presentata lo scorso settembre. Questa release si basa su una recente nightly build di Firefox 3.1 ( Shiretoko ), e rappresenta una sorta di banco di prova per alcune delle tecnologie che faranno parte di Shiretoko o della successiva release 3.2.
Private Browsing non è altro che l’implementazione del cosiddetto porn-mode , uno strumento che consente all’utente di non lasciare alcuna traccia in locale delle attività svolte sul Web. Questa feature è in grado di fare automaticamente piazza pulita di cronologia, file temporanei, elenco dei download, password salvate, cronologia delle ricerche, cookie, sessioni salvate, dati delle form ecc.
A differenza dello strumento Elimina dati personali già incluso in Firefox 2.x e 3.0, che si limita a cancellare le informazioni personali quando queste sono già state scritti su hard disk, Private Browsing non scrive nulla su disco : quando l’utente attiva questa modalità, il browser archivia tutti i dati sensibili nella memoria RAM, all’interno di un ambiente virtuale chiamato sandbox . Alla chiusura della sessione di navigazione, la sandbox viene “distrutta” senza lasciare alcuna traccia.
Per passare alla modalità di “navigazione privata”, Firefox chiude la sessione attiva, salvandola su disco, e si riavvia. Questo significa che, a differenza di quanto permette la modalità Incognito di Google Chrome, con Firefox 3.1 non è possibile tenere contemporaneamente aperte finestre in modalità privata e finestre in modalità standard .
I più paranoici possono rendere la modalità “privata” quella di default per mezzo di una modifica alle impostazioni del browser.
La sessione aperta prima dell’attivazione del Private Browsing viene automaticamente ripristinata alla chiusura del browser o al crash di quest’ultimo.
Va detto che oggi è già possibile far girare Firefox o altre applicazioni all’interno di una sandbox per mezzo di vari software, tra i quali uno dei più noti è Sandboxie . A differenza della funzione Private Browsing di Minefield , che utilizza la sandbox solo come un contenitore di dati, i software come Sandboxie “virtualizzano” l’intera applicazione : questo isola il resto del sistema da tutto ciò che viene eseguito all’interno della sandbox, inclusi eventuali download infetti.
“È molto importante evidenziare che Private Browsing non è uno strumento capace di garantirvi l’anonimato su Internet o di proteggervi da quegli spyware che, per mezzo di sofisticate tecniche, sono in grado di intercettare il vostro traffico online”, ha commentato Ehsan Akhgari, principale autore del tool. “Private Browsing è stato unicamente concepito per garantire che Firefox non archivi alcun dato che possa essere ricollegato alle vostre attività online. Niente di più e niente di meno che questo”.
Dopo Safari, che dispone di una modalità per la “navigazione privata” già da diverso tempo, pare che il porn-mode sarà una caratteristica quasi obbligata per i browser di prossima generazione : tale funzionalità sarà infatti offerta, oltre che da Firefox 3.1, da Internet Explorer 8 e da Google Chrome. Per la verità questa caratteristica avrebbe già dovuto far parte di Firefox 3.0, ma Mozilla non è riuscita a completarla per tempo.
La tecnologia sviluppata da Akhgari è stata introdotta in Minefield proprio poche ore prima che l’ultima build di Firefox 3.1 fosse dichiarata “code freeze”, ossia non più passibile di modifiche ad eccezione della correzione dei bug. Questa mossa anticipa il rilascio, previsto nelle prossime settimane, della seconda beta di Shiretoko.
È possibile provare Private Browsing scaricando l’ultima nightly build di Firefox 3.1 da qui .