Ad annunciarlo era stato un post apparso sul blog ufficiale di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) Firenze: il sito del comune si sarebbe impegnato ad applicare licenze Creative Commons ai contenuti pubblicati .
C’è chi ha ora sottolineato come da qualche settimana i vertici del capoluogo toscano abbiano effettivamente implementato – sul sito ufficiale comune.fi.it , ma anche su tutti gli altri spazi web controllati – una licenza di tipo Creative Commons Attribuzione 2.5 .
Alle parole hanno dunque fatto seguito i fatti: il consiglio di Palazzo Vecchio aveva infatti approvato alla fine di marzo una specifica mozione presentata dal rappresentante di SEL Eros Cruccolini, già promotore di un ambizioso progetto per la migrazione dell’amministrazione fiorentina verso i lidi dell’open source.
La mozione presentata da Cruccolini ha poi invitato a lavorare sulla possibilità di applicare le licenze CC anche alle pubblicazioni cartacee , per “allungare la vita a pubblicazioni che altrimenti rischiano di essere dimenticate non potendo essere riutilizzate in futuro”.
Il comune di Firenze si è così impegnato “ad utilizzare, per opere di cui non si vuole permettere l’utilizzo commerciale, la licenza Creative Commons Attribuzione, non commerciale per un periodo di tempo che si ritiene sufficiente per il tipo di opera e comunque non superiore a 2 anni”.
Mauro Vecchio