Roma – Niente da fare: al TAR del Lazio non passa la tesi di Wind secondo cui la convergenza fisso-mobile, così come è stata pensata e autorizzata dall’Autorità TLC, non è equa. Secondo il tribunale amministrativo, infatti, la delibera di Agcom in materia è del tutto legittima. In altre parole il via libera al fisso-mobile è confermato . Tutto questo succede proprio mentre Tiscali procede con la presentazione della propria offerta fisso-mobile, come alternativa e in risposta a quelle già presentate da Telecom Italia e Vodafone. L’obiettivo dichiarato degli operatori è entrare ancora di più nelle case, legare l’utenza fissa agli usi e costumi di quella mobile, aumentare il traffico telefonico e dati e, in definitiva, spingere sulla propensione alla comunicazione degli italiani per moltiplicare il fatturato.
Wind aveva insistito, ma vanamente, nel sostenere che quella delibera adottata da Telecom e Vodafone provocava seri disturbi sul mercato in quanto anticoncorrenziale perché, nei fatti, non replicabile .
Una tesi che avrebbe potuto far saltare questo nuovo fronte dell’offerta, incardinata sulle nozze firmate dagli italiani con i cellulari, e che Wind aveva portato avanti in qualità di operatore mobile impossibilitato a formulare offerte convergenti e cioè, nei fatti, a competere.
La terza sezione del TAR presieduta da Italo Riggio sembra indicare che i magistrati ritengano la posizione di Wind ben diversa da quelle descritta. Wind è dotata di una rete fissa oltreché di un network mobile e, dunque, spiegano i giudici, “le libere scelte imprenditoriali di Wind Telecomunicazioni spa – che ritiene preferibile attendere la chiusura di procedimento di consultazione avviato dall’Agcom per l’utilizzo delle bande di frequenze a 900, 1888 e 2100 Megaherz di offrire il servizio fisso-mobile – non possono riflettersi in negativo sugli altri operatori ed inibire agli stessi di effettuare altrettanto libere scelte imprenditoriali, nei limiti solo del rispetto della libera concorrenza”.
“L’Agcom – si legge ancora nelle motivazioni formulate dai giudici – ha espressamente previsto che la fornitura di servizi integrati fisso-mobile non costituisca titolo preferenziale o di precedenza per l’assegnazione di nuove frequenze per i servizi di comunicazione mobile e personali “.
La convergenza dunque è arrivata e va avanti , volenti o nolenti. Wind peraltro non ha esaurito le frecce al proprio arco: pochi giorni dopo la presentazione delle offerte da parte di Telecom e Vodafone, l’Arancia ha presentato ricorso contro Vodafone Casa Libera , lamentandone la non replicabilità in quanto non assegnatario di licenze GSM a 900 MHz, ritenute più idonee di quelle a 1800 MHz (le sole utilizzate da Wind) ad entrare nelle case.
A non voler ricorrere al tribunale e a scegliere, invece, di presentarsi con tutte le proprie carte sulla promessa del nuovo mondo telefonico è Tiscali, che ha appena presentato la sua offerta. Di seguito tutti i dettagli. Tiscali punta al mercato fisso-mobile e lo fa annunciando con Nokia l’avvio della sperimentazione del servizio convergente Tiscali Homezone , un programma sperimentale “a numero chiuso” accessibile agli utenti Tiscali che hanno un abbonamento ADSL e Voce (VoIP) con due numerazioni telefoniche su rete dell’operatore.
Per accedere alla sperimentazione, che ha una durata prevista di 12 mesi, è necessario dotarsi di un telefono GSM/UMTS compatibile con il servizio e di un access point WiFi. Tiscali Homezone sarà attivabile per un anno su tre dispositivi Nokia di nuova generazione della linea E Series: Nokia E61, Nokia E61i, Nokia E65 (il cui target normalmente è l’utenza business).
La copertura WiFi permette di utilizzare il telefonino come telefono di casa , così da effettuare e ricevere chiamate da un unico apparecchio, in questo caso un telefonino Nokia dual-mode abbinato ad un numero fisso di telefono Tiscali. Per l’utente, l’effetto è analogo a quello proposto dalle due soluzioni di Telecom Italia e Vodafone , rispettivamente Unica e Vodafone Casa Libera , con qualche analogia in più con l’offerta dell’incumbent (con cui condivide anche il terminale: Unica infatti prevede l’impiego del Nokia E65), che però è quadruple-play .
L’azienda sottolinea come il servizio sia compatibile unicamente con servizi ADSL con IP dinamico e ovviamente viene dichiarato compatibile unicamente con i tre terminali Nokia descritti. Chiamare con Tiscali Homezone – spiega l’azienda – “costa quanto chiamare con il profilo tariffario del servizio Tiscali Voce da te sottoscritto: ove previsto, il costo delle tue telefonate sarà addebitato direttamente nella bolletta del servizio Tiscali Voce”. Allo stesso modo, chi chiama l’utente di Tiscali Homezone sul suo numero fisso, non avrà sorprese tariffarie e si vedrà addebitare una normale chiamata su numero fisso: le chiamate indirizzate al numero di rete fissa associato al servizio Homezone saranno deviate sul numero primario del servizio Tiscali Voce (ex numero Telecom Italia portato su rete Tiscali).
Gli elementi da tenere in considerazione per comprendere e valutare questa offerta sperimentale sono numerosi: innanzitutto il fatto che il lancio di questo servizio in beta sia stato preceduto dall’avvio delle nuove offerte Tiscali Voce , disponibili nei profili flat con canone di 19,90 euro al mese (che include tutte le chiamate nazionali a verso numeri fissi) e una semi-flat con canone mensile di 9,90 euro (che per ogni chiamata nazionale su telefono fisso fa pagare il solo scatto alla risposta, 15 centesimi di euro).
Ma in prospettiva c’è anche l’intenzione di Tiscali di proporsi, nel 2008, quale operatore mobile virtuale, in virtù di un accordo siglato la scorsa estate con TIM . Ed è verosimile prevedere che questa possibilità consenta all’azienda di proporre uno o più profili di offerta integrata con piani tariffari studiati appositamente per la sua soluzione convergente.
Dario Bonacina