Fitbit ha intenzione di presentare alla US Food and Drug Administration una domanda per veder riconosciuto il suo nuovo dispositivo come dispositivo medico .
L’azienda ha infatti completato i test clinici del suo nuovo smartwatch “Ionic”, che impiega un sensore per lo screening dell’ossigeno nel sangue grazie al quale promette di rilevare eventuali apnee notturne, diabete, malattie e aritmie cardiovascolari: si tratta (insieme a quelle sulle malattie mentali) delle diagnosi su cui si concentra già la sua divisione medica Health Solutions in collaborazione con assicurazioni, datori di lavoro, fornitori di servizi sanitari e ricercatori del settore.
D’altra parte l’attuale forma di business dedicata alle smartband fatica a dimostrarsi stabile: da un lato deve riuscire a controbilanciare la bassa percentuale di fidelizzazione dei propri utenti (che tendono piuttosto a non utilizzarlo più), dall’altro differenziarsi dagli Apple Watch che godono dell’integrazione con i dispositivi con la Mela . Tutte difficoltà che, naturalmente, si riscontrano sul fatturato, in calo del 22 per cento rispetto allo scorso trimestre, e conseguentemente all’ andamento del titolo in borsa, che ha registrato addirittura una flessione massima del 77 per cento rispetto al prezzo di esordio registrato nel 2014.
L’altro lato positivo legato al consolidamento della sua posizione sul mercato sanitario è che potrà sfruttare i rapporti finora intessuti con compagnie assicurative come UnitedHealthcare, che già impiegano i suoi dispositivi per raccogliere dati che utilizzano non solo nel monitoraggio dei pazienti, ma anche nei loro studi medici (particolarmente quelli relativi alla ricerca sul cancro) che statistici.
Fitbit ritiene infatti che proprio la sua posizione di giocatore neutro che collabora con diverse aziende ospedaliere e compagnie assicurative e si può integrate con diversi sistemi e device utilizzati dai pazienti (grande differenza rispetto ad Apple Watch limitata agli utenti dei dispositivi con la Mela).
Il processo di approvazione per veder riconosciuto Ionic come dispositivo medico non è naturalmente né veloce né senza rischi: l’azienda dovrà infatti dimostrare anche di saper traghettare il proprio marchio dal veicolare valori di salute e sport ad un ambito legato alle malattie senza comprometterle il valore distintivo e reputazionale.
Claudio Tamburrino