Un problema legato al surriscaldamento della batteria agli ioni di litio può provocare seri danni al polsodi chi indossa il dispositivo. È questo il motivo che ha spinto Fitbit al richiamo degli smartwatch della linea Ionic. Stando alle informazioni rese note, sono oltre un milione gli orologi potenzialmente interessati dal problema, venduti tra il settembre 2017 e il dicembre 2021 (la produzione di è interrotta nel 2020).
A ufficializzare la vicenda l’intervento della U.S Consumer Product Safety Commission, con un comunicato appena pubblicato. Al momento sembrano essere 115 gli incidenti segnalati negli Stati Uniti e 59 quelli provenienti da altri paesi. Il rischio è serio: c’è chi ha riportato ustioni di secondo e terzo grado.
Smartwatch e rischio ustione: Fitbit richiama un milione di Ionic
Agli utenti è proposto il rimborso della spesa sostenuta per l’acquisto del dispositivo. Ecco quanto si legge nella nota della CPSC.
I clienti dovrebbero immediatamente interrompere l’utilizzo degli smartwatch Ionic richiamati e contattare Fitbit per ricevere un pacco pre-pagato in modo da poter restituire il dispositivo. Al ricevimento, sarà emesso in loro favore un rimborso di 299 dollari. Fitbit fornirà inoltre agli interessati un codice sconto pari al 40% sull’acquisto di alcuni dispositivi selezionati del catalogo.
Le unità vendute negli Stati Uniti ammontano a oltre un milione, mentre altre circa 693.000 sono state destinate ai mercati internazionali. Questi i modelli interessati dal richiamo: Ionic FB503CPBU (nelle colorazioni Slate Blue e Burnt Orange), Ionic FB503GYBK (Charcoal e Smoke Gray), Ionic FB503WTGY (Blue Gray e Silver Gray), Ionic FB503WTNV (Adidas Edition, Ink Blue & Ice Gray e Silver Gray).
Nel novembre 2019, Google ha annunciato l’acquisizione di Fitbit a fronte di un investimento economico pari a 2,1 miliardi di dollari. L’operazione si è formalmente conclusa solo nel gennaio 2021, in seguito al via libera delle autorità che hanno voluto indagarne a fondo i termini per rilevare eventuali implicazioni a livello antitrust e di tutela della privacy.