I fitness tracker e le app registrano numerosi dati sulle prestazioni sportive, ma anche quelli sullo stato di salute. I dispositivi permettono di creare veri e propri profili personalizzati che potrebbero essere utilizzati per finalità commerciali o finire nelle mani dei cybercriminali. Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato alcuni consigli per mantenersi in forma, evitando l’eccessiva divulgazione di informazioni.
Fitness tracker: attenzione alla priacy
I fitness tracker possono monitorare i battiti cardiaci, registrare il tragitto della corsa giornaliera e condividere i progressi ottenuti sui social network. Questi dispositivi e le app associate raccolgono numerosi dati sensibili, ma pochi utenti sanno chi è il responsabile del trattamento, per quanto tempo verranno conservati e se vengono condivisi con terze parti. Il Garante consiglia quindi di leggere l’informativa sulla privacy.
L’utente dovrebbe inoltre minimizzare il trattamento dei dati attraverso la disattivazione delle funzionalità non essenziali. Per la creazione del profilo personale potrebbe essere usato uno pseudonimo. Il Garante suggerisce anche di non collegare troppi dispositivi o app al fitness tracker per evitare un ulteriore diffusione dei dati.
Se viene sfruttata la condivisione social, l’utente non dovrebbe pubblicare informazioni sullo stato di salute o sul percorso della corsa a piedi o in bicicletta, rendendo noto a tutti quando in casa non c’è nessuno. Il Garante consiglia inoltre di cancellare periodicamente tutti i dati, di spegnere il fitness tracker se non usato (o disattivare alcune funzionalità) e di ripristinare le impostazioni di fabbrica prima di vendere o regalare il dispositivo.
È infine necessario prestare molta attenzione alla sicurezza. Gli utenti devono scegliere password complesse, attivare l’autenticazione in due fattori e aggiornare le app per risolvere eventuali vulnerabilità.