All’inizio del 2012 verrà finalmente attaccata la spina di Gordon , cervellone modulare da 20 milioni di dollari che lavora con 1.024 unità a stato solido Intel 710, pari a 300TB di storage. Soprannominato automaticamente “Flash Gordon”, è il primo mainframe a scommettere così tanto sulla tecnologia SSD.
Affiancando tutta questa memoria flash MLC a 4 Petabytes di storage “classico”, Gordon può accedere ai dati più velocemente di qualsiasi altro collega. Si parla di una velocità smodata pari a 36 milioni di IOPS (Operazioni di Input/Output al Secondo) complessive.
Il sistema ospitato dal San Diego Supercomputer Centre utilizza tecnologia Intel anche per il resto dell’hardware. Un migliaio di nodi formati da processori Xeon E5 a 22 nm (architettura Sandy Bridge) e 64 terabyte totali di memoria RAM DDR3, assicurano al sistema prestazioni massime da 280 TFLOPs.
A livello di potenza Gordon finirà solamente alla posizione 48 nella nota classifica dei supercomputer, la Top 500 , ma in quanto a capacità di elaborazione I/O il nuovo cervellone americano già supera di circa 9 volte il precedente record mondiale stabilito nell’ambito.
Roberto Pulito