Difficile immaginare un albero di Natale nel mondo ricco ai cui piedi non vi sia almeno un pacco contenente un dispositivo elettronico – fotocamera digitale, player MP3, telefono cellulare ecc. – basato su memorie flash. Eppure, benché tali device siano tra i più venduti del periodo natalizio, SanDisk e Toshiba stanno ricorrendo ai ripari per fronteggiare quella che definiscono “una rapida contrazione della domanda causata dall’attuale recessione economica globale”.
Le due partner, che condividono una fabbrica di memorie non volatili in Giappone, hanno congiuntamente deciso di ridurre del 30% la produzione di chip NAND flash. “La durata e l’entità di questo ridimensionamento produttivo dipenderà dalle condizioni del mercato”, hanno scritto le due società in questa nota .
Toshiba e SanDisk affermano che questo passo è stato intrapreso per mitigare gli elevati costi di produzione dei wafer di silicio causati dal sottoutilizzo degli impianti di fabbricazione. Una situazione innescata dalla contrazione della domanda al consumo e amplificata dalle politiche prudenti di molti OEM, che preferiscono svuotare progressivamente i propri magazzini e procrastinare il più possibile l’ordine di nuove scorte.
Gli stabilimenti di Toshiba e SanDisk, tra i quali quello giapponese di Yokkaichi, resteranno chiusi dal 31 dicembre fino al 12 gennaio, e quando riapriranno il regime produttivo sarà del 70%.
SanDisk ha anche espresso la volontà di continuare a lavorare con Toshiba per ristrutturare la joint venture, ed eventualmente cederne una quota alla propria partner.