Palo Alto (USA) – In un mercato ancora largamente dominato da Internet Explorer, e pullulante di alternative gratuite, la piccola e giovanissima società californiana Flock ritiene possa esservi ancora spazio per un nuovo browser. La sua proposta, modellata sullo stesso codice di Firefox, tenta di differenziarsi dai concorrenti per l’integrazione di funzionalità che, in nome del cosiddetto social browsing , permettano agli utenti di condividere tra loro esperienze, informazioni e contenuti.
Attualmente Flock si trova ancora in piena fase di sviluppo e la sua interfaccia, benché abbigliata con un tema grafico personalizzato, è praticamente identica a quella di Firefox. Nonostante questo, è già possibile farsi un’idea di ciò che il nuovo software ha da offrire.
Flock permette di condividere bookmark e foto utilizzando rispettivamente i servizi on-line di del.icio.us e Yahoo! : il primo si trova integrato nel sistema di gestione dei segnalibri, mentre il secondo è accessibile dalle funzionalità dedicate al blogging. In futuro Flock conta di mettere a disposizione degli utenti un maggior numero di servizi on line.
Il browser include poi un lettore e gestore di feed RSS e un motore di ricerca open source integrato, dal nome di Clucene , con cui è possibile indicizzare il contenuto di una pagina web e compiere ricerche avanzate all’interno della cronologia.
Ma il piatto forte di Flock, secondo i suoi autori, è dato dall’ editor integrato di blog : questo tool, che per il momento funziona in congiunzione con le piattaforme WordPress, Movable Type, Typepad e Blogger, può essere utilizzato per creare una pagina HTML e pubblicarla all’interno del proprio blog. L’editor è WYSIWYG e supporta il drag and drop dei contenuti: questi possono essere copiati direttamente da altre pagine o dalla Shelf , una sorta di clipboard pensata per memorizzare testi o immagini prelevate da altri siti. Le porzioni di testo archiviate nella Shelf, quando incollate nell’editor, vengono automaticamente formattate e corredate di link alla fonte.
Alcuni sviluppatori hanno criticato Flock perché, a loro dire, le funzionalità che offre avrebbero potuto essere sviluppate come estensioni di Firefox. Gli autori del nuovo browser affermano però di voler fornire agli utenti un prodotto che, oltre a poter essere utilizzato insieme a Firefox, sia anche corredato da servizi – download, aggiornamenti, supporto ecc. – indipendenti da quelli di Mozilla Foundation . Questa voglia di autonomia trova giustificazione anche nella volontà di trasformare lo sviluppo di Flock in un’attività retribuita: per il futuro, infatti, il team di sviluppo conta di generare profitti dall’inserimento nel proprio browser di link verso servizi commerciali , quali ad esempio Amazon. Perché ciò sia possibile, però, Flock dovrà ritagliarsi una quota di mercato almeno paragonabile a quella del suo cugino open source.
Gli autori di Flock assicurano di non aver alcun interesse nel dar vita ad un forking del codice di Mozilla.org , ma di voler semplicemente costruire nuove funzionalità al di sopra di esso. In ogni caso, sul sito di Flock si asserisce che tutte le modifiche apportate al codice di Mozilla verranno rilasciate sotto le licenze MPL e (L)GPL, e così sarà anche “per la maggior parte, se non tutto, il codice sviluppato ex novo”.
È interessante notare come il fondatore e CEO di Flock sia Bart Decrem , noto soprattutto per aver fondato, anni fa, la sfortunata società open source Eazel e per aver ricoperto la carica di marketing manager di Mozilla Foundation. La scorsa primavera Decrem aveva anche annunciato l’avvio di Round Two , una società fondata allo scopo di fornire servizi di supporto a pagamento e promuovere lo sviluppo di add-on per Firefox. In questi mesi Decrem e il proprio staff hanno rivisto i propri piani e deciso di rinominare la vecchia società in Flock.
La prima preview pubblica di Flock (0.4.9) è disponibile qui per Windows, Linux e Mac OS X. La prima beta dovrebbe invece arrivare a fine anno.