Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha suggerito un modo per mitigare l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale. L’idea è quella di introdurre una tassa sulle emissioni di anidride carbonica prodotte per generare l’enorme quantità di energia necessaria ad alimentare i potenti computer che molti sperano pensino al posto nostro…
La proposta è emersa lunedì in una nota di discussione intitolata “Broadening the Gains from Generative AI: The Role of Fiscal Policies“.
Il documento sostiene che l’AI generativa ha l’enorme potenziale di migliorare la produttività, ma potrebbe anche portare cambiamenti meno piacevoli, per così dire. L’automazione, infatti, potrebbe portare cambiamenti radicali nel mondo del lavoro e/o danneggiare i bilanci nazionali, poiché sono necessari meno lavoratori e le entrate fiscali diminuiscono.
L’AI minaccia non solo i lavori manuali ma anche le professioni intellettuali
Il documento fa notare anche che le passate ondate di automazione hanno generalmente penalizzato le professioni a bassa e media qualifica che comportavano compiti di routine, ma le capacità dell’intelligenza artificiale sono più avanzate e sofisticate rispetto alle tecnologie di automazione del passato. L’AI generativa, infatti, può svolgere anche compiti e mansioni cognitive complesse, non solo attività ripetitive e meccaniche.
Per questo motivo, rischia di portare ad una perdita di posti di lavoro ancora più ampia, che potrebbe colpire anche professioni impiegatizie e intellettuali. Di conseguenza, la quota del reddito da lavoro sul reddito nazionale potrebbe diminuire ulteriormente, “esacerbando la disuguaglianza di reddito e ricchezza“.
Come si evince dal nome del documento, i tecnici del Fondo Monetario Internazionale ritengono che la politica fiscale debba far parte della risposta delle nazioni, insieme ai sistemi di protezione sociale come le assicurazioni sociali, i programmi del mercato del lavoro e i programmi di assistenza sociale, le politiche del mercato del lavoro e le politiche di istruzione e formazione.
Tassare di più le aziende che usano l’AI per ridurre il lavoro umano
In ambito fiscale, il documento del Fondo Monetario Internazionale suggerisce di riconsiderare le politiche di tassazione sul capitale. Normalmente il capitale è soggetto ad aliquote fiscali più basse rispetto al lavoro. Tuttavia, se il capitale utilizza l’intelligenza artificiale per ridurre la necessità di manodopera umana, secondo il FMI l’onere fiscale dovrebbe essere spostato più sul capitale.
In altre parole, se l’AI automatizza il lavoro umano, è giusto che il capitale venga tassato di più, per compensare la perdita di gettito fiscale causata dalla riduzione dei lavoratori. Gli analisti del FMI sono anche preoccupati dall’aumento di potere e profitti delle grandi aziende che dominano i mercati grazie all’AI. Anche se non vengono nominati, i colossi tech hanno già investito miliardi in infrastrutture di AI, somme irraggiungibili per altri.