L’Ovale Blu è tra le realtà del settore automotive che nell’ultimo decennio più hanno investito nello sviluppo dei sistemi legati alla guida autonoma. L’obiettivo dichiarato di Ford è quello di creare una tecnologia da impiegare in un primo momento nei servizi di trasporto pubblico, sulla falsariga del ride sharing, per poi arrivare solo più avanti a commercializzare self-driving car destinate a un utilizzo privato.
La self-driving car nel 2021
Per capire in che direzione si sta muovendo il gruppo possiamo far riferimento a un’intervista rilasciata al sito The Verge da Sherif Marakby, presidente e CEO della nuova divisione Autonomous Vehicles. Tra i passaggi più significativi quello relativo alle tempistiche: il debutto è fissato per il 2021, in linea con le previsioni formulate dall’automaker nell’ultimo periodo. Meglio non accelerare i tempi durante la fase di test, assicurando così un livello di affidabilità adeguato di apparati hardware e algoritmi delegati alla gestione dei veicoli, anche considerando che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
Interessante inoltre l’accenno al design del mezzo concepito nel corso della progettazione: somiglierà più a un SUV che a una berlina o un’utilitaria. Questo perché come già detto la sua destinazione è quella del trasporto pubblico, sia esso di passeggeri oppure di merci. Non si tratterà dunque di una replica delle Fusion impiegate durante la fase di collaudo della tecnologia in città come Miami e Pittsburgh.
Ibride, guida autonoma e ride sharing
A differenza di quanto stanno facendo alcuni competitor, Ford pensa che almeno in un primo momento le flotte di self-driving car debbano essere costituite da auto ibride e non 100% elettriche. Il motivo è presto spiegato: i veicoli devono assicurare un’autonomia sufficiente a soddisfare le esigenze quotidiane in termini di mobilità, senza costringere a lunghe e frequenti pause per la ricarica delle batterie. Più avanti, grazie anche a un perfezionamento dei moduli per lo storage dell’energia, si potrà pensare a vetture con motore esclusivamente elettrico.
Sherif Marakby ha alle spalle una lunga esperienza nel mondo delle quattro ruote: si è unito all’Ovale Blu all’inizio degli anni ’90, prestando servizio sia nelle divisioni legate alle strategie finanziarie del gruppo sia intervenendo sulla progettazione delle vetture, partecipando in modo attivo all’avvio del programma che ha portato l’azienda a investire sull’elettrico. Nell’aprile 2016 ha lasciato la società di Dearborn per spostarsi in Uber, assumendo la carica di Vice President della divisione Global Vehicle Programs, tornando poi in Ford un anno più tardi. L’esperienza acquisita con il colosso del ride sharing tornerà utile all’automaker per strutturare il proprio servizio di trasporto pubblico basato sulla guida autonoma. Chi desidera ascoltare l’intervento in forma integrale può farlo attraverso il player di seguito.