Forte tempesta solare in arrivo sulla Terra

Forte tempesta solare in arrivo sulla Terra

Stasera arriverà una delle più forti tempeste geomagnetiche mai registrate, quindi è probabile la comparsa di un'aurora boreale anche in Italia.
Forte tempesta solare in arrivo sulla Terra
Stasera arriverà una delle più forti tempeste geomagnetiche mai registrate, quindi è probabile la comparsa di un'aurora boreale anche in Italia.

Lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) degli Stati Uniti ha comunicato che, tra oggi e domani, la Terra verrà colpita da una forte tempesta solare (nota anche come tempesta geomagnetica) che potrebbe causare problemi alle comunicazioni e danni ai satelliti in orbita.

Effetti della tempesta solare

Lo SWPC ha rilevato ieri mattina un brillamento solare (solar flare) nella regione 3848 del Sole (visibile nell’immagine in evidenza). L’eruzione di energia ha raggiunto una potenza X1.8 (la misurazione prevede cinque classi in ordine crescente di intensità, ovvero A, B, C, M e X).

In seguito al brillamento si è verificata l’espulsione di massa coronale (CME) e l’emissione di campi magnetici. La sua velocità è superiore a 4 milioni di Km orari. La tempesta geomagnetica che colpirà la Terra tra poche ore è di classe G4 (il massimo è G5), quindi è una delle più forti mai rilevate.

La tempesta potrebbe causare degradazioni o interruzioni delle comunicazioni radio in alta frequenza per diversi minuti e danni più o meno gravi ai satelliti in orbita, inclusi quelli usati per la geolocalizzazione. In alcuni casi, le tempeste solari possono causare danni anche alla rete elettrica e idrica.

L’arrivo di una tempesta solare è confermato dalle aurore. Stavolta l’aurora boreale potrebbe essere visibile a latitudini più basse del solito, quindi anche in Italia. Il picco è previsto a partire da questa sera e fino a domani mattina. È possibile seguire l’evento in streaming sul canale YouTube del Virtual Telescope Project dell’astronomo Gianluca Masi.

Fonte: NOAA
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Pubblicato il
10 ott 2024
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