La conferma arriva questa volta direttamente da Epic Games: i server cinesi di Fortnite sono stati spenti e per i ragazzi cinesi l’avventura termina qui. Succede in conseguenza diretta delle nuove normative che il governo cinese ha approntato per combattere la dipendenza dai videogiochi per le nuove generazioni.
Fortnite, addio Cina
La legge è stata annunciata anzitempo, con una stretta che in occidente non può che essere guardata strabuzzando gli occhi: ai minori è concessa soltanto un’ora di gioco, soltanto tra le ore 20 e le 21, esclusivamente nei giorni di venerdì, sabato, domenica e festivi. Al di fuori di queste limitazioni si è privati di ogni possibilità di proseguire. Il login deve infatti avvenire esclusivamente con il proprio nome reale, dunque con forme specifiche di controllo. Così la National Press and Publication Administration cinese ha spiegato la decisione:
da tempo l’abuso di giochi online da parte dei minori è diventato un problema importante, che ha un impatto negativo sulla vita normale, sull’apprendimento e su una sana crescita. Tutta la società, in modo particolare i genitori, hanno risposto con forza. Al fine di rafforzare ulteriormente tali provvedimenti, si chiede di impedire risolutamente ai minori di dedicarsi ai giochi online al di fuori delle seguenti restrizioni.
Il percorso di Fortnite in Cina è stato travagliato fin dal principio: nonostante la partecipazione di Tencent, nonostante i continui tentativi di edulcorarne i contenuti ed i messaggi, nonostante la volontà di aderire alle indicazioni locali pur di penetrare il mercato, non c’è stata mai vera apertura. Quello che era considerato ad oggi ancora una sorta di beta test è stato stroncato dall’ennesimo giro di vite e per Epic Games non resta altra soluzione che la ritirata.
Server spenti. Addio Cina. Game over.