Non la troveremo in commercio: la prima fotocamera da 3.200 megapixel al mondo, se di “fotocamera” si può parlare, è stata realizzata dal team impegnato nel Department of Energy dello SLAC National Accelerator Laboratory all’Università di Stanford e verrà impiegata nel telescopio del Vera C. Rubin Observatory (Legacy Survey of Space and Time) in Cile per progetti di ricerca legati allo studio dell’energia oscura, della materia oscura e per creare quello che viene definito “il più grande film astronomico di tutti i tempi”.
3.200 megapixel per l’astronomia
Le immagini generate sono tanto grandi che sarebbero necessari 378 televisori 4K disposti uno vicino all’altro per visualizzarle a piena risoluzione. Può catturare oggetti piccoli e quasi indistinguibili come una pallina da golf a oltre 24 Km di distanza o qualsiasi altra cosa con una luminosità 100 milioni di volte inferiore rispetto a quella apprezzabile dall’occhio umano.
Tutto questo è reso possibile dall’impiego di 189 sensori CCD o Charge-Coupled Device da 16 megapixel (ogni pixel da 10 micro) assemblati in 25 unità chiamate “raft”, ognuna dal valore economico stimato in circa 3 milioni di dollari: 21 di queste servono ai fini dell’acquisizione, le altre 4 sono destinate a operazioni differenti.
Il lavoro del team impegnato non progetto non è ad ogni modo finito: c’è da realizzare il resto della fotocamera. La fase di test finale è messa in agenda per la metà del prossimo anno. Poi finalmente il dispositivo potrà essere installato e iniziare a catturare immagini panoramiche del cielo per i dieci anni successivi così da approfondire la conoscenza dell’universo attraverso la catalogazione delle galassie.
Qui sopra una delle prime foto scattate a un modello tutto italiano, un broccolo romanesco. Per apprezzare il livello di dettaglio consigliamo di interagire con il player sul sito ufficiale spingendo il livello di zoom al massimo.