La combo fotovoltaico+accumulo non soltanto si è rivelata vincente, ma ha anche saputo colpire l’immaginario collettivo ed i desideri di investimento degli italiani. Il successo, infatti, è certificato e i dati dell’Osservatorio “Sistemi di accumulo” dell’ANIE Fondazione ne fotografa le dimensioni:
- +88% in termini di installazioni
- +105% aumento della potenza
- +138% capacità complessiva
In termini assoluti, al 31 dicembre 2021 si calcolano 75.044 sistemi di accumulo per una potenza complessiva da 406 MW e una capacità massima di 744MWh. Terna aggiunge al tutto ulteriori 60 MW e 250MWh.
Fotovoltaico e accumulo
L’uso combinato del fotovoltaico e degli accumulatori è vincente poiché crea la perfetta sinergia tra due tecnologie complementari: l’una produce energia gratuita, ma non costante; l’altra offre la possibilità di spalmare la tecnologia nelle ore in cui più ce n’è bisogno, lavorando in piena simbiosi con il Sole. Quel che ne esce è una rete di produzione e accumulo estremamente diffusa e capillare, in grado di soddisfare micro-necessità senza pesare su una rete di distribuzione vetusta e spesso incapace di far fronte alla crescenti necessità energetiche del Paese.
“Il 95% dei SdA connessi“, spiega il report, “è di taglia < 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi compresi nel range tra 5 kWh e 10 kWh (41%), seguiti dai sistemi di capacità inferiore o uguale ai 5 kWh (30%), da quelli con capacità tra 10 kWh e 15 kWh (20%) e quelli con capacità compresa tra 15 kWh e 20 kWh (4%)“. Il baricentro è basso, la rete è agile: ben il 99,9% dei sistemi di accumulo si sposa con il fotovoltaico e ben il 97% di essi è di taglia residenziale.
Il report indica chiaramente la solidità del trend, il che rappresenta l’elemento più importante. Dopo anni di valutazioni e una strisciante timidezza, oggi uno standard è stato trovato ed è diventato qualcosa di appetibile per ogni nuova abitazione. A questa abbinata si sta per aggiungere ora anche la pompa di calore, terzo elemento di una configurazione vincente e ammazza-bollette che nei mesi a venire (facendo leva sulla bontà dei bonus disponibili) metterà in ballo ulteriore domanda e ulteriori pressioni su un mercato che fatica a tener testa alle installazioni richieste. Non basta passare al mercato libero, benché le giuste scelte possano aiutare non poco: occorre investire in sistemi virtuosi per la generazione di energia green e accumulo che garantisca continuità di erogazione.
I benefici non sono soltanto in termini ambientali, ma in questo contesto storico lo sono anche in termini politici: su questo ANIE Rinnovabili fa leva nell’auspicare ulteriori aperture di credito per quanti investiranno in tecnologie green per alleggerire tanto le bollette, quanto i consumi:
Per tali motivi ANIE Rinnovabili auspica che il legislatore proroghi la scadenza del 30 giugno 2022, data entro la quale devono essere effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo, e si estenda dopo il 2022 la misura del superbonus anche alle abitazioni singole. Molteplici sono le ragioni: in primis, secondo la rilevazione di Enea al mese di febbraio 2022, il 51,5% degli investimenti si concentra su edifici unifamiliari ed indipendenti; in secondo luogo, il 52% degli edifici ad uso residenziale è costituito da abitazioni singole; da ultimo, è sulle abitazioni singole che si concentrano maggiormente gli investimenti in tecnologia rinnovabile.