A luglio il Portale Consumi metterà sotto gli occhi degli utenti le loro spese in luce e gas, guidandoli pian piano verso una scelta consapevole in termini di passaggio al mercato libero; già a settembre, invece, il MISE potrebbe mettere a segno un altro colpo: si tratta di un portale pensato per guidare l’utente verso il fotovoltaico, abbattendo tutte quelle resistenze (timori, incertezza) che impediscono l’investimento. Google, con un proprio servizio attivo al momento soltanto negli Stati Uniti, sarà della partita.
La scelta è chiara: l’Italia intende investire sul fotovoltaico e sul modello dell’autoconsumo. Ciò nonostante negli ultimi anni il numero delle installazioni è crollato pesantemente dalle 140 mila all’anno alle 40 mila degli ultimi tempi, il tutto nel giro di meno di un decennio. Due le motivazioni principali: l’assenza di incentivi sufficientemente persuasivi e la presenza di troppi elementi di incertezza che impediscono di abbracciare con entusiasmo questo tipo di filosofia. Per entrambe le cause c’è una possibile soluzione: se sul fronte incentivi potrebbero esserci buone notizie in arrivo dall’UE (ove nuovi certificati sono stati approvati, sbloccando oltre 5 miliardi di incentivi che presto il Governo dovrà mettere a disposizione del mercato), sul fronte dell’informazione è direttamente il MISE a scendere in campo con un progetto dedicato.
Un portale per il fotovoltaico
L’intenzione è quella di offrire agli utenti tutte le informazioni di cui possono necessitare per far sì che la scelta di investire i propri risparmi in fotovoltaico possa essere supportata e abbracciata da quante più utenze possibili. Si tratta di una scelta strategica importante: il legislatore ha il dovere di facilitare questo approdo e il MISE farà quel che è nelle sue possibilità per stimolare questa dinamica.
Un portale informativo è al centro di questa strategia, poiché è questa la soluzione valutata come chiave di volta del processo. Il progetto è stato spiegato dal MISE all’interno del proprio magazine PLUS (pdf), dove il tutto viene così illustrato:
«Il portale mette a disposizione il patrimonio informativo e le competenze del GSE al servizio di cittadini, PA e PMI, allo scopo di:
- Informare: tramite guide, FAQ ed esempi virtuosi vengono illustrati i vantaggi dell’autoconsumo e gli strumenti di sostegno disponibili;
- Consentire simulazioni: il portale permetterà agli utenti, grazie uno specifico tool, di effettuare in autonomia la valutazione tecnico-economica di un progetto, dimensionando l’impianto, valutandone la redditività e proponendo anche diverse soluzioni finanziarie e buone pratiche contrattuali;
- Supportare nuovi progetti: verrà fornito aiuto per l’avvio dell’iniziativa, dalla scelta dei componenti all’iter autorizzativo e di connessione.»
A completare i servizi che verranno offerti dal portale, la gestione di gruppi di acquisto e/o di finanziamento per favorire l’aggregazione di utenti e la mappatura e l’analisi del potenziale installativo nelle aree con consumi e superfici disponibili elevate (ad esempio gli edifici industriali).
Google Sunroof
Il MISE spiega chiaramente come con il proprio progetto intenda far emergere il vero potenziale italiano in tema di fotovoltaico, soprattutto mettendo in luce le singole opportunità così che i singoli possano valutare come e se abbracciarle. Interessante è il fatto che il ministero parli espressamente di Google in questo ambito, spiegando come per interesse stesso del gruppo sia pronto uno scambio di informazioni che consentirà di portare sul portale una sorta di fotografia del paese consentendo l’emersione delle maggiori opportunità in termini di produzione. Insomma: quali sono i tetti esposti meglio e con le maggiori potenzialità? Come far sì che gli utenti che abitano sotto questi tetti si rendano conto dell’opportunità che ancora non stanno sfruttando?
Google ha già uno strumento utile a tal fine, ma finora lo aveva sfruttato soltanto negli USA: si tratta di Google Sunroof, un servizio ideato da Carl Elkin che si basa sulle fotografie aeree e sull’Intelligenza Artificiale per capire quali tetti siano meglio esposti, quali non abbiano ancora pannelli fotovoltaici installati e quale sia quindi il potenziale produttivo del tetto stesso. Incrociando i dati con residenti e utenze, il risultato può portare ad un qualcosa di grande forza comunicativa.
Cambiare marcia sull’autoconsumo
Secondo quanto emerso dalle anticipazioni del MISE, quindi, a partire da fine settembre Google Sunroof sarà disponibile anche in Italia. I dati saranno sfruttati dal MISE all’interno di un portale ministeriale, ove ogni utente potrà immaginare come sfruttare al meglio i propri tetti per monetizzarne l’esposizione. Nel frattempo saranno presumibilmente disponibili nuovi incentivi che andranno a favorire l’installazione di nuovi impianti.
Il progetto è a tutto tondo e l’obiettivo è chiaro: l’Italia vuole cambiare marcia sull’autoconsumo e per far questo mette in campo tutte le risorse disponibili. Questione di pochi mesi e si parte.