Portare gli impianti fotovoltaici sui tetti californiani semplificando al massimo le procedure necessarie alla formulazione di un preventivo e finendo per vendere il tutto ad un costo più accessibile . Un po’ come fatto da Dell per i computer. È quanto si propone una startup di Berkeley, Sungevity, che sfrutta le immagini scattate dal satellite per tentare di rivoluzionare il mercato dell’energia solare.
L’idea è di Danny Kennedy , ex-attivista australiano di primo piano di Greenpeace. Passati i tempi delle proteste eclatanti arrampicato sul tetto della casa del primo ministro del suo paese, Danny si è trasferito da qualche mese a Berkeley, in California. Proprio lì, assieme ad alcuni soci, ha fondato la sua nuova azienda: l’idea deve essere sembrata interessante, visto che in poco tempo hanno raccolto quasi 3 milioni di dollari in finanziamenti da alcuni investitori internazionali (comprese alcune aziende europee).
Messo un po’ di contante in cassaforte, Danny e i suoi hanno deciso di spenderlo saggiamente: grazie ad un software realizzato per lo scopo, sostengono di essere in grado di abbattere drasticamente i costi di installazione di un impianto fotovoltaico che, a loro dire, dipende in larga parte dai sopralluoghi necessari a raccogliere le misure e stabilire la giusta combinazione per garantire il massimo rendimento ai pannelli.
Il software messo a punto, invece, si collega al database di Microsoft Virtual Earth per raccogliere i dati necessari: la web-app geografica di Redmond consente di ottenere immagini da diverse prospettive di un’area, e dunque il computer è in grado di creare una ricostruzione tridimensionale di una abitazione, stabilendo in particolare la forma e la struttura del tetto. Un algoritmo appositamente sviluppato provvede poi a fornire un progetto di massima dell’impianto da realizzare, che può essere inviato al cliente entro poche ore dalla sua richiesta.
Per migliorare ulteriormente il processo, quelli di Sungevity hanno ridotto al massimo la scelta dei prodotti installabili, restringendola ad un certo numero di “kit prefabbricati” che possono essere adattati alla maggior parte dei tetti in circolazione. Difficile adattarsi ai tetti contorti di una casa disegnata da un architetto per un facoltoso abitante della costa ovest, ma l’obiettivo dell’azienda è piuttosto tentare di colonizzare migliaia di tetti tutti uguali che coprono le villette a schiera dei quartieri residenziali nei sobborghi di Los Angeles.
Ma non finisce qui. In un circolo virtuoso quasi infinito, l’azienda californiana punta anche sulla manodopera locale per l’installazione: grazie agli accordi con i rappresentanti di categoria, il costo delle operazioni di preparazione e montaggio è fissato e calmierato, affinché influisca sempre meno sul prezzo finale dell’impianto.
Al potenziale cliente non resta che recarsi sul sito, indicare l’indirizzo di casa propria e aspettare. In poche ore riceverà una email contenente tutti i dettagli, compresa una valutazione su quanto potrà risparmiare in bolletta ogni anno e quanto occorrerà per rientrare dell’investimento, che va in media da 10 mila a 25 mila dollari tutto compreso. Avendo superficie a disposizione si può anche esagerare, così da minimizzare i tempi di abbattimento della spesa e massimizzare il ritorno economico dell’investimento.
Come spesso accade, l’idea che c’è dietro Sungevity ha qualche limite. Prima di tutto il servizio per ora copre soltanto le abitazioni dello Stato della California. In secondo luogo, alcune immagini satellitari potrebbero non essere aggiornate : un albero che non c’era e adesso c’è, o viceversa, possono pregiudicare la valutazione automatica del computer e mandare a monte l’intero processo. In quel caso, se proprio non si può fare a meno del proprio tetto solare, non resta che rivolgersi ai rivenditori e installatori del proprio distretto.