Nuovi casi di suicidio negli stabilimenti di Foxconn, come annunciato dagli attivisti di China Labour Watch (CLW). Nello scorso 24 aprile, un giovane lavoratore cinese si è gettato dalla finestra del suo dormitorio dopo aver trascorso appena due giorni nella discussa fabbrica-città controllata dal gruppo Hon Hai .
Tre giorni dopo, una ragazza di appena 23 anni si è lasciata cadere dal dodicesimo piano del suo appartamento, seguita a maggio da un 30enne che lavorava a Foxconn da meno di un mese. Hon Hai, facendo riferimento ai verbali delle forze dell’ordine che stanno indagando sull’accaduto, ha confermato i decessi, precisando che gli atti si sono verificati al di fuori delle mura dell’azienda.
Stando a quanto riportato da CLW , le ultime morti non sarebbero state provocate dalle condizioni lavorative nella fabbrica cinese, piuttosto da problemi relazionali non meglio specificati. “Non possiamo speculare sulle motivazioni individuali che hanno portato a questi atti – hanno commentato i vertici dell’azienda – ma una indagine interna mostra che nulla suggerisce che siano stati causati da questioni correlate al lavoro”. ( M.V. )