Nessuno sciopero di massa nella fabbrica di Zhengzhou, che non avrebbe sofferto alcuna interruzione nelle rigide linee d’assemblaggio dei nuovi dispositivi iPhone 5 . In un sintetico comunicato per la stampa, i responsabili di Foxconn hanno smentito le indiscrezioni pubblicate dagli attivisti di China Labor Watch (CLW).
Stando ai responsabili dell’organizzazione newyorchese, migliaia di operai del centro di Zhengzhou sarebbero entrate in sciopero nei primi giorni di ottobre, all’alba delle festività nazionali per la celebrazione della Repubblica Popolare. I vertici di Foxconn avrebbero negato ai lavoratori cinesi il giorno di ferie .
Celebrazioni a parte, gli attivisti di CLW hanno parlato di un diffuso malcontento per le pressanti esigenze qualitative di Apple. La Mela avrebbe da ridire sull’ eccessiva facilità con cui il dorso dei Melafonini può restare soggetto a graffi , in violazione dei principali standard qualitativi imposti dall’azienda di Cupertino ai centri d’assemblaggio.
Pare che un gruppo di ispettori si sia rifiutato di eseguire i controlli di routine, minacciato da numerosi operai stanchi delle condizioni lavorative a Foxconn. Questo episodio è stato confermato dai vertici di Foxconn. Nel mugugno generale, lo scarso livello d’addestramento ricevuto per l’assemblaggio dei dispositivi iPhone 5 . La fabbrica di Zhengzhou si sarebbe trasformata in una polveriera.
Tornando alle dichiarazioni di Foxconn, nessuna rivolta operaia avrebbe portato all’interruzione delle catene di montaggio. CLW aveva parlato di 3 o 4mila dipendenti entrati in sciopero a partire dal 1 ottobre . Alla fine dello scorso settembre, 2mila operai avevano avviato una rivolta nel centro di Tai Yuan.
Mauro Vecchio