Sul piatto ci sono tra i 600 miliardi di yen, oltre 4,7 miliardi di euro, e i 625 miliardi di yen: questo il valore dell’offerta per acquisire Sharp scodellata da Foxconn, il colosso taiwanese che assembla i dispositivi elettronici più venduti al mondo, fra cui iPhone e iPad, PlayStation 4, Xbox One, Wii U.
Per il momento si tratta di indiscrezioni a cui hanno dato voce il Wall Street Journal e Bloomberg , ancorché credibili: nel 2012 Foxconn aveva già tentato la zampata per accaparrarsi una quota del 10 per cento di Sharp, salvo poi ripiegare su un investimento minore in Sharp Display Products Corp, ma le trattative per l’acquisizione sembrano non essersi mai interrotte, soprattutto incentrate sulla divisione dedicata ai display dell’azienda giapponese, che produce per numerose aziende con cui Foxconn già collabora.
Sharp al momento non naviga in buone acque , fra perdite e creditori ai quali deve 510 miliardi di yen (circa 4 miliardi di euro): Foxconn, pur con la zavorra dei debiti, vede nell’azienda giapponese una acquisizione appetibile , sia in vista della collaborazione e dei contratti di fornitura con i marchi più affermati dell’elettronica di consumo dotandosi di una propria divisione dedicata ai display, sia in vista di una propria presenza sul mercato rivolta all’utente finale .
Ad ostacolare i piani di Foxconn, però, potrebbe intervenire il governo giapponese, con il suo fondo Innovation Network Corporation of Japan (INCJ): avrebbe già proposto l’acquisizione per 300 miliardi di yen (2,35 miliardi di euro) e la riconversione in quote azionarie dei debiti a favore dei creditori, per procedere allo spinoff della divisione LCD di Sharp ed integrarla in Japan Display Inc., joint venture tra Sony, Toshiba e Hitachi. L’offerta di Foxconn vale quasi il doppio, ma a vincere potrebbe essere il protezionsimo .
Gaia Bottà