Francia, accordo per dimenticare

Francia, accordo per dimenticare

Firmata una Carta per il diritto all'oblio. Ma Google e Facebook non sembrano intenzionati a sottoscriverla
Firmata una Carta per il diritto all'oblio. Ma Google e Facebook non sembrano intenzionati a sottoscriverla

Nathalie Kosciusko-Morizet, Segretario nazionale per l’economia digitale, ha annunciato una Carta per rendere effettivo il “diritto all’oblio”. In attesa che si evolva la situazione del disegno di legge francese che dovrebbe regolamentare anche questo aspetto, il Segretario per l’economia digitale ha raccolto i rappresentanti di blog, motori di ricerca, associazioni di categorie e per la protezione dell’infanzia facendogli raggiungere un accordo su un documento condiviso di autoregolamentazione .

L’obiettivo è quello “garantire il rispetto della vita privata degli internauti”, facendo in modo che possano “mantenere il controllo dei dati personali pubblicati su Internet” da loro stessi o da terzi.

Per quanto riguarda gli editori francesi online hanno firmato Benchmark Grouè, Pagesjaunes (che ha un ruolo rilevante in quanto proprietario di 123People), il network di blog Skyrock, Video, Microsoft France (quindi coinvolgerà anche Bing e MSN) e trombi.com (sorta di social network per riunire gli ex compagni di scuola). Rumorose assenze quelle di Google e Facebook .

Mountain View ha commentato che il diritto dovrebbe essere bilanciato con le previsioni relative alla libertà di espressione, ricordando che spetta ad ogni singolo individuo controllare le informazioni che immette personalmente in Rete.

Accanto ai principi generali che dovrebbero ispirare i comportamenti dei firmatari (in particolare facilitando le richieste di rimozione) la Carta propone degli esempi da seguire per garantire che i dati personali possano essere cancellati nel caso in cui l’utente interessato ne faccia richiesta: in particolare guarda ai casi di dati messi in circolazione da terzi o diffusi per errore .

Inoltre invita ad adottare “azioni pedagogiche” per fare prendere coscienza dei rischi connaturati alla pubblicazione di dati personali, in particolare nel caso in cui appartengano a terzi e ad istituire un punto di riferimento (una mail o un altro tipo di contatto) cui potersi rivolgere per chiedere una rimozione.

“Si tratta di un punto di partenza che spero possa essere firmato da altri rapidamente”, ha dichiarato Kosciusko-Morizet per far fischiare le orecchie ai grandi assenti.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
14 ott 2010
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