Parigi – eBay opera senza permesso in Francia, non si attiene alla legge e non assicura alcuna tutela ai propri utenti. Il Conseil des ventes , l’authority francese che si occupa di vigilare sulle aste, ha aperto un contenzioso che secondo gli osservatori potrebbe portare alla chiusura di eBay e persino all’arresto dei suoi dirigenti .
Il caso, che sarà discusso presso l’alta corte di Parigi, ruota intorno ad una legge del 2000: eBay si posizionerebbe sul mercato francese come un banditore d’asta, e come tale dovrebbe vigilare sulle transazioni , garantire trasparenza, verificare che i seller non tentino di vendere prodotti rubati o contraffatti, situazione che ha messo eBay nei guai in numerose occasioni .
A parere del Consiglio, eBay non offrirebbe sufficienti garanzie a coloro che partecipano alle aste: nonostante esistano dei meccanismi di protezione , nonostante alcuni stati abbiano già innescato delle dinamiche per contrastare i venditori che agiscono nel sommerso, i consumatori sarebbero abbandonati ai malintenzionati, e i venditori sfuggirebbero abilmente al fisco. A dimostrarlo, quanto emerso dalla stretta vigilanza dell’Autorità operata su eBay.fr fin dal 2003.
Ma l’Autorità francese sembra non voler agire semplicemente sul fronte della tutela dei consumatori: eBay dovrebbe iscriversi al registro di categoria e dovrebbe sottostare alle regole previste dall’ordinamento statale, senza godere di vantaggi di alcun tipo. “Si tratta di un comportamento che danneggia la concorrenza – ha spiegato a Times Online Christian Giacomotto, a capo dell’authority locale – gli altri banditori devono assicurare trasparenza e garanzie ai loro utenti”.
eBay considera però l’accusa “totalmente ingiustificata” e non ritiene di sottrarsi ad alcuna incombenza, dichiarandosi un semplice raccordo tra domanda e offerta , una sede per negoziare in autonomia transazioni rese sicure da un meccanismo di reciproco controllo. “eBay ha inventato un nuovo modo di comprare e vendere che si differenzia dalle aste tradizionali”, spiegano dall’azienda, sottolineando come le attività di eBay e le attività degli utenti viaggino su due binari completamente separati e ricordando che i dieci milioni di utenti francesi di eBay non temono frodi e truffe.
“Ma qual è la differenza? – ha replicato Giacobotto a nome del Consiglio – eBay sottrae una commissione al venditore e una commissione all’acquirente. Queste persone non possono dichiararsi prive di responsabilità.”
Sarà l’alta corte di Parigi a decidere dello status di eBay e delle sorti della competizione tra e-commerce e commercio tradizionale sulla scena francese. eBay si è già dichiarata pronta a ricorrere in appello, qualora il tribunale decidesse di non darle ragione.
Gaia Bottà