Milano – Dopo i primi esperimenti durante le elezioni americane, ora Google rilancia il suo programma per l’individuazione e l’ostracizzazione delle fake-news, le bufale, dai siti che si occupano delle presidenziali francesi : il programma CrossCheck, portato avanti con First Draft e con la collaborazione di Facebook , fornirà strumenti necessari per arginare il crescente fenomeno delle informazioni non verificate che vengono disseminate in Rete e si moltiplicano in modo quasi incontrollabile su social network e pure sui siti di informazione tradizionale.
Particulièrement fiers de soutenir @CrossCheck , projet de vérification collaborative de @firstdraftnews & 17 rédactions françaises #niscpo pic.twitter.com/df3JSl0Xqi
— Google News Lab (@googlenewslab) February 6, 2017
CrossCheck lavora di concerto con gli algoritmi di Google News e di Facebook CrowdTangle: in questo modo le redazioni di alcune agenzie e giornali d’Oltralpe (Le Monde, AFP, France Television, ma ci sono anche siti come Buzzfeed) potranno giovarsi di un sistema di verifica delle notizie per decidere con maggiore consapevolezza cosa proprorre e riproporre ai propri lettori . La combinazione tra la catalogazione automatica di CrossCheck e l’esperienza degli esseri umani davanti allo schermo, i giornalisti delle redazioni, permetterà di effettuare un lavoro giornalistico più accurato.
La questione del fact-checking, ovvero della verifica dei fatti e delle fonti per le notizie diffuse in Rete, è un argomento molto di moda: Facebook si misura da tempo con la questione ( ha avviato un’iniziativa simile in Germania ), e tra pressioni dei Governi e mano tesa ai giornalisti sta mettendo in campo tanta tecnologia e tanta buona volontà per provare a sfruttare al meglio la tecnologia. Di fatto CrossCheck sarà uno strumento in più nell’arsenale dei reporter , utile per valutare la bontà di una foto o la cronologia di un evento.
I prossimi due mesi serviranno a mettere alla prova questo sistema automatizzato, le elezioni del 27 aprile decideranno il nuovo presidente francese, e nel frattempo ci si può iscrivere al servizio anche se si fa parte di una scolaresca che vuole fare pratica di giornalismo: Google ha deciso di impegnarsi in questo campo, e la questione non è soltanto legata all’etica. Le notizie false possono trasformarsi anche in un boomerang, come capitato col caso di un giovane siriano che si è scattato un selfie con il premier tedesco Angela Merkel: Anas Modamani si è ritrovato suo malgrado al centro di una bufala che lo addita come potenziale terrorista, e ora chiede conto a Facebook di quanto sta capitando avendo chiesto al tribunale di Wuerzburg un’ordinanza per bloccare la distribuzione dell’immagine.
Luca Annunziata