Si tratta di una decisione che, nella visione di chi l’ha applaudita, potrebbe costituire un freno alla corsa di Google nella creazione di un monopolio sull’universo dei libri digitalizzati. Una corte di Parigi ha recentemente stabilito che BigG dovrà risarcire con la cifra di 300mila euro la casa editrice francese La Martiniere , dopo aver scansionato alcuni suoi testi all’interno del progetto Book Search. Un’operazione di digitalizzazione che Mountain View avrebbe effettuato senza ottenere un consenso esplicito da parte dell’editore transalpino.
La Martiniere aveva citato in giudizio Google tre anni fa, insieme a SNE, associazione francese degli editori, e alla Société des Gens De Lettres (SGDL) che riunisce invece gli scrittori. All’interno del progetto Book Search, la Grande G era stata accusata di una ripetuta violazione del copyright , dal momento che aveva reso disponibili online un nutrito gruppo di volumi in formato elettronico (peraltro non soltanto appartenenti al catalogo di La Martiniere). Inizialmente era stata chiesta al giudice parigino una sanzione per 15 milioni di euro.
300mila euro, invece, dovranno essere versati alla casa editrice, in aggiunta ad una cifra simbolica di un euro a favore di SNE e SGDL. Google ora avrà un mese di tempo per eliminare dagli archivi di Book Search i libri in questione, essendo obbligata a pagare una cifra quotidiana di 10mila euro fino all’avvenuta (e totale) rimozione dei contenuti. Stando al testo della sentenza, BigG si è dimostrata colpevole di aver violato l’attuale legge sul copyright, dopo aver riprodotto e reso accessibili volumi di cui La Martiniere detiene i diritti.
In disaccordo con la decisione del giudice parigino, Philippe Colombet, responsabile di Google Books in Francia. “Si tratta di una minaccia per tutti i lettori francesi – ha spiegato Colombet – perché perderanno l’accesso a una parte significativa della loro cultura, restando oltretutto indietro rispetto al resto degli utenti”. Certamente non di questo avviso, il Presidente francese Nicolas Sarkozy, che proprio recentemente aveva dichiarato di voler portare in salvo il patrimonio culturale nazionale dalle avide fauci del progetto di Mountain View.
Intanto, stando a dati riportati dalla stessa SNE, sono state circa 100mila le opere francesi digitalizzate da Google senza alcun consenso esplicito da parte dei detentori dei diritti. Gli avvocati di La Martiniere hanno fatto presente che, nonostante BigG abbia dichiarato di voler ricorrere in appello, la decisione del tribunale parigino ha effetto immediato, obbligando comunque l’azienda statunitense a fermare le rotative digitali. Le posizioni sono quelle che si contrappongono già da tempo : da una parte, chi vede questa decisione come un ingrediente positivo per fermare Google, dall’altra chi teme che freni del genere possano impedire a Mountain View di fornire un servizio utile alla conoscenza dell’intera umanità.
Mauro Vecchio