La Libra non arriverà in Europa: la promessa arriva dalla Francia, dove il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, ha lasciato trapelare una certa decisione sul tema. Non che la cosa suoni nuova: Le Maire aveva già anzitempo sentenziato la propria opposizione alla criptovaluta di Facebook, ma questa volta la dichiarazione appare più come una discesa in trincea che non come una semplice opinione data in pasto ai media.
La Francia dice NO alla Libra
Le Maire non ha fatto altro che ribadire la propria posizione sul tema, comunque: non è possibile immaginare una nuova valuta che non passi per il controllo delle banche centrali. Dal paese che ha già approvato la Webtax giunge quindi una seconda ammonizione alle ambizioni della Silicon Valley e in questo caso al centro del mirino c’è proprio Libra, la criptomoneta ideata da Facebook:
L’eventuale privatizzazione della moneta contiene rischi di abuso della posizione dominante, rischi di sovranità nazionale e rischi per consumatori e aziende.
Per contro la Libra Association vede in queste parole anche una apertura, poiché quando si parla di rischi c’è sempre comunque da giocare la leva delle opportunità. Ecco perché Dante Disparte, a nome dell’associazione, fa sapere a Reuters che la squadra è prontissima a sedersi al tavolo con le istituzioni per capire come regolamentare al meglio il progetto. Se non viene messo in discussione il “se”, insomma, la Libra Association è ben disposta a discutere del “come”.
Le parole di Le Maire in ogni caso pongono la Francia in prima fila contro la criptovaluta: se Facebook tenterà di destabilizzare il mercato delle valute, l’UE è pronta a far scendere la scure sul progetto. Il nome di Margrethe Vestager, appena confermata a capo della Concorrenza e forte di una vicepresidenza della Commissione Europea con delega agli affari digitali, è una carta che l’UE si giocherà presto sul tema. Facebook è avvisata.