Cinque euro al mese versati obbligatoriamente da ogni netizen in cambio del diritto di attingere senza limiti ai circuiti del P2P: questa la proposta di cittadini, consumatori e rappresentanti dell’industria uniti nel nome del dissenso rispetto alle strategie antipirateria a cui la Francia non sembra voler rinunciare.
Se il Consiglio Costituzionale ha mutilato la dottrina Sarkozy delle disconnessioni comminate dall’autorità indipendente HADOPI, il legislatore ha incuneato nel testo della Loi Création et Internet le sanzioni e le disconnessioni imposte dall’autorità giudiziaria. C’è chi sostiene che il testo della legge, che ancora deve passare al vaglio di Assemblea Nazionale e Senato, si scontrerà di nuovo contro la Costituzione: per questo motivo la coalizione Création Public Internet propone l’avvento di una licenza globale obbligatoria, una soluzione alternativa alla repressione che sappia risolvere alla radice il problema della condivisione illegale di contenuti.
Cinque euro al mese corrisposti al fornitore di connettività per racimolare 1,2 miliardi di euro all’anno da spartire fra i detentori dei diritti e da infondere nella creazione di modelli di business innovativi e declinati sulle esigenze degli utenti e degli autori: il meccanismo, spiegano da Création Public Internet, dovrebbe prevedere un contributo obbligatorio affinché si mantenga entro una quota accessibile da tutti. Così come era stato osservato nei mesi scorsi, il denaro raccolto potrebbe essere sufficiente a sostenere l’industria dell’audiovisivo permettendo ai cittadini della rete di intessere scambi di contenuti e di disseminare liberamente cultura e intrattenimento.
La quote di ripartizione, propongono i membri dell’alleanza, potrebbero essere suddivise sulla base delle tendenze rilavate presso un campione di utenti volontari, istituendo una sorta di Auditel per lo sharing.
Ma lo schema è ancora da affinare: Création Public Internet è una piattaforma che auspica di alimentare il dibattito. ( G.B. )