Quanto spesso accade di comprare un personal computer, un laptop, senza sapere con esattezza il prezzo del sistema operativo e del software? Se lo sono chiesto i consumatori di UFC-Que Choisir , importante associazione transalpina, che hanno denunciato la mancata trasparenza da parte dei negozi della catena di distribuzione Darty. Ora un giudice ha dato loro ragione .
Della cosa informa l’associazone April , secondo cui la sentenza va considerata una “pietra miliare” sia per i consumatori che per la concorrenza sul mercato del software . “Il prossimo passo – commentano i consumatori – deve essere la pubblicazione trasparente dei termini di utilizzo per i diversi pacchetti software installati sui nuovi computer, nonché la possibilità di rendere una opzione la loro installazione”.
La questione, come ben sanno i lettori di Punto Informatico , riguarda in particolare coloro che vogliano dotarsi di un portatile e che spesso si ritrovano con sistemi operativi e software che non hanno chiesto, e che a volte è assai difficile, se non impossibile, farsi rimborsare.
Secondo il Tribunale di Grande Instance di Parigi, dunque, Darty dovrà presentare ai suoi acquirenti tutti i prezzi del software preinstallato sui computer in vendita, compresi Microsoft Windows e Microsoft Office. Una decisione che potrebbe spingere i consumatori a portare in tribunale anche gli altri grandi e piccoli distributori di computer che si ostineranno a non rendere del tutto trasparente per i consumatori il prezzo di quanto viene acquistato.
Nel frattempo, i consumatori chiedono che il software preinstallato venga proposto ai consumatori in modalità valutativa , sotto forma di trial, dopo il quale gli acquirenti possano decidere di liberarsi del software sgradito. In alternativa chiedono codici di attivazione per i software preinstallati, “cosicché il compratore possa scegliere facilmente quale software acquistare quando compra un computer”.