La Francia sembra stia facendo tutto il possibile per rendersi invisa al popolo della Rete: se non bastasse il sistema HADOPI , l’ eG8 tacciato fortemente di parzialità e, da ultimo, il bando delle parole “Twitter” e “Facebook” da radio e tv, la sentenza contro TorrentNews e le peculiari politiche paventate in materia di ebook, mancava solo l’argomento dei brevetti per fare tombola sugli argomenti più dibattuti online.
Il Governo ha infatti inaugurato con un finanziamento da 100 milioni France Brevets , un ente pubblico con l’obiettivo di acquistare brevetti con piccole operazioni per poi monetizzare attraverso il licensing. Da un certo punto di vista , insomma, un patent troll di stato.
France Brevets sarà costituito dal Governo con l’ausilio del corrispettivo francese della Cassa Depositi e Prestiti e la collaborazione del ministro dell’istruzione e della ricerca e quello dell’industria, dell’energia e dell’informatica: punta a racimolare “almeno 10mila famiglie di brevetti” e ad aiutare le piccole e medie imprese che intendono vendere i risultati delle proprie ricerche ma che rischiano di vedersi schiacciati dai colossi tecnologici che soprattutto nelle controversie legali possono far pesare molto le proprie risorse finanziarie.
France Brevets ha esordito firmando un primo contratto con l’istituto di ricerca Télécom , che gli ha ceduto la gestione dei suoi brevetti.
Claudio Tamburrino