La Francia introduce una norma per tentare di proteggere i minori dalla pornografia online. Mentre il principio sembra ormai condiviso in molti Paesi (il Regno Unito ha aperto la strada, ma l’Italia ha seguito a ruota con la proposta dell’on. Pillon), il problema sembra essere tuttavia relativo all’applicabilità del tutto, nonché al difficile compromesso da trovare con la necessaria tutela della privacy.
In attesa del “come”, la Francia si è esposta sul “se”: la pornografia sia vietata ai minori, voto favorevole, così è stabilito proprio nel mezzo di una crisi politica che ha portato in carica un nuovo Governo maggiormente allineato con il timone del presidente Macron.
Francia: minori tutelati dal porno online
Tutto quel che ha fatto la Francia ad oggi è pertanto l’approvazione parlamentare del disegno di legge che prevede una qualche verifica preventiva all’accesso ai siti con contenuti pornografici. Come sempre i problemi che si pongono in casi come questi sono i medesimi, tutti parimenti di difficile soluzione:
- come identificare l’età del navigante rispettandone, al contempo, la privacy?
- come separare ciò che è porno da quel che non lo è?
- come regolamentare social network o altre piattaforme con contenuti user generated?
A tutto ciò si aggiunga il fatto che i siti che non si allineano alla normativa potrebbero essere messi al bando soltanto tramite oscuramento da DNS, aspetto che però può essere facilmente aggirato con una semplice VPN e che per tale motivo arrecherebbe al sistema più effetti collaterali che non una reale stretta al porno online.
In Francia si stanno ipotizzando ora vari strumenti di identificazione per consentire ai siti di porre in essere una sorta di paywall il cui scopo sarebbe semplicemente quello di certificare l’età del navigante tramite carta di credito, sistemi di identificazione digitali o altro ancora. La sensazione è che al momento si sia votato più che altro un principio, nell’auspicio per cui le piattaforme in campo siano in grado di identificare soluzioni percorribili.
Per capire quanto sta succedendo in Francia è sufficiente ripartire da quanto successo nel Regno Unito: aprile 2019, approvata la legge; maggio 2019, non si capisce come applicare la legge; ottobre 2019, i sistemi identificati si sono rivelati fallimentari: il porno torna libero. La palla passa ora ai francesi.