Google, Facebook, Yahoo!, AOL e Microsoft sono alcune tra le aziende indicate nel Rapporto Zelnik, commissionato dal governo francese nell’ambito dell’attuazione della discussa Loi Création et Internet , come i destinatari di nuove imposte sulla pubblicità in Rete.
“Niente profitto senza compenso” ha sottolineato l’ex Ministro della Cultura Jacques Toubon, relatore del documento insieme a Guillaume Cerutti e Patrick Zelnik. Per ricavare dai 35 ai 50 milioni di euro annui da distribuire alle industrie mediatiche incapaci di essere fruttifere in piena epoca digitale, ogni click su un banner o un link sponsorizzato sarà tassato.
Nel mirino del trio ci sarebbero anche i provider, il cui contributo dovrebbe essere quantificato in base alla mole di traffico convogliato. “Il tutto – viene spiegato – per ricompensare adeguatamente chi crea contenuti”. Inoltre, per incoraggiare soprattutto i più giovani a pagare per fruire, verrebbero distribuiti dei bonus di 50 euro da spendere per l’acquisto legale di contenuti.
La proposta, per ora unico risultato tangibile di alcuni studi commissionati dall’esecutivo transalpino, è stata consegnata nelle mani dell’attuale Ministro della Cultura Frederic Mitterrand in attesa di revisione . Non è però la prima volta che in Francia si paventano provvedimenti atti a mungere i nuovi media per assicurare la sopravvivenza di paradigmi commerciali che ormai faticano a trovare spazio.
Giorgio Pontico