Tra le pagine digitali della rivista francese Le Nouvel Observateur , lo schiaffo del nuovo ministro della Cultura Aurélie Filippetti al famigerato regime dei tre colpi contro la proliferazione online di contenuti in violazione del copyright. “Una cosa è chiara – ha esordito Filippetti – HADOPI non è riuscita nel suo obiettivo di sviluppare una distribuzione legale dei contenuti”.
Già a capo della piattaforma satellitare Canal+ , Pierre Lescure è stato recentemente nominato dalla stessa Filippetti alla guida di una specifica commissione sullo sviluppo dei media digitali nel settore culturale transalpino. Sull’Autorità voluta dall’ex-Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, il ministro francese ha espresso innanzitutto dei dubbi di natura finanziaria.
Un totale di 12 milioni di euro spesi per 60 agenti del copyright , numeri troppo elevati per l’invio di un solo milione di missive agli scariconi transalpini. In sostanza, i costi legati all’implementazione della Dottrina Sarkozy non avrebbero portato ai frutti sperati. “La sospensione degli accessi alla Rete sembra una sanzione eccessiva per perseguire gli obiettivi fissati”, ha spiegato ancora Filippetti al Nouvel Observateur .
Nella battaglia annunciata dal nuovo Presidente Hollande, la commissione guidata da Lescure andrà ad esaminare nel dettaglio i risultati finora ottenuti dal regime dei three strike . Nel frattempo, Filippetti chiederà al governo di “ridurre significativamente i fondi destinati ad HADOPI per il resto del 2012” . Il ministro sembra dunque preferire il taglio a quelle “agenzie la cui utilità non è provata”.
In attesa di conoscere i termini finanziari della riduzione (settembre prossimo), i vertici di HADOPI hanno risposto al fuoco . “È un errore”, ha spiegato l’ex-ministro alla Cultura Jacques Toubon. I soldi versati dai contribuenti transalpini sarebbero serviti in questi anni alla riduzione drastica dei download illegali, fomentando la crescita delle varie piattaforme per la distribuzione di contenuti autorizzati.
Mauro Vecchio