Come conseguenza della scarsa celerità con la quale l’Europa si è dimostrata disposta ad affrontare in modo compatto e unitario la questione, di recente la Francia ha deciso di attivarsi in modo autonomo approvando a inizio luglio una Web Tax e applicando un’imposta pari al 3% ai proventi generati dai big del mondo online entro i propri confini. Ad esserne interessate, ovviamente, sono in primis le realtà statunitensi.
È stato tra gli argomenti della discussione andata in scena nei giorni scorsi al G7 di Biarritz tra il presidente transalpino Emmanuel Macron e quello d’oltreoceano Donald Trump. Un faccia a faccia che si è risolto in una stretta di mano tra le parti.
Web Tax: stretta di mano tra Francia e USA
Le aziende americane che fin da subito staccheranno un assegno per far fronte al pagamento del contributo (tra le altre citiamo Google, Facebook, Apple, Amazon e Microsoft) saranno poi in grado di dedurne il valore una volta che, si auspica entro il prossimo anno, entrerà in vigore un accordo internazionale sulla materia. Queste le parole di Macron affidate alla stampa e riportate da Reuters.
Abbiamo svolto parecchio lavoro su basi bilaterali, raggiungendo un accordo per superare le difficoltà reciproche.
La notizia dell’introduzione della Web Tax non era stata accolta nel migliore dei modi dall’inquilino della Casa Bianca, che in risposta aveva preso di mira il vino francese. Ovviamente via Twitter.
La Francia ha appena annunciato una tassa digitale sulle nostre grandi aziende tecnologiche americane. Se c’è qualcuno che le può tassare è il loro paese, gli USA. A breve annunceremo una sostanziale azione reciproca in risposta alla sciocchezza di Macron. Ho sempre detto che il vino americano è meglio rispetto a quello francese!
France just put a digital tax on our great American technology companies. If anybody taxes them, it should be their home Country, the USA. We will announce a substantial reciprocal action on Macron’s foolishness shortly. I’ve always said American wine is better than French wine!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 26, 2019
Di carattere ben diverso il tweet di poche ore fa, condiviso subito dopo la chiusura del G7.
Grazie Francia.
THANK YOU FRANCE🇺🇸🇫🇷#G7Biarritz pic.twitter.com/AHaCT7d5eY
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 26, 2019
La palla passa ora nelle mani dell’Europa, chiamata ad affrontare la questione dopo averla per troppo tempo e per troppe volte posticipata.