Dailymotion è colpevole di violazione del diritto d’autore: la piattaforma non è stata in grado di contenere la disseminazione di materiale protetto, non ha saputo mettere in campo le misure necessarie ad evitare che stralci di documentari rimbalzassero di link in link, di player in player. Un tribunale francese ha imposto alla piattaforma di rimborsare i detentori dei diritti: Dailymotion resta non responsabile per quanto commesso dai propri utenti ma è tenuta a scongiurare le violazioni reiterate.
Si tratta di due documentari: Les enfants perdus de Tranquility Bay e Une femme à abattre . Zadig Productions ne detiene i diritti. A cavallo tra il 2006 e il 2007, dopo la trasmissione in televisione, erano stati individuati su Dailymotion: netizen non meglio identificati avevano pubblicato le versioni integrali sulla piattaforma perché tutti i netizen potessero fruirne. Zadig Productions aveva allertato Dailymotion: aveva intimato ai responsabili della piattaforma di rimuovere le clip. Il portale aveva accolto la segnalazione, aveva proceduto alla rimozione .
Dailymotion, così come YouTube, dispone di sistemi di identificazione dei contenuti: una volta individuata una violazione su segnalazione degli utenti, una volta rimossa la clip incriminata, la piattaforma dovrebbe essere in grado di prevenirne la ricomparsa .
Ma i documentari erano tornati a circolare, caricati dai netizen. Zadig Productions ha così trascinato in tribunale Dailymotion: confidava probabilmente che le autorità confermassero la propria posizione. Les enfants perdus de Tranquility Bay era infatti già stato al centro di una contesa con Google Video: Zadig era riuscita a strappare alla Grande G un risarcimento. L’accusa non ha dunque cambiato strategia: ha tentato di convincere il tribunal de grande instance di Parigi del fatto che Dailymotion fosse patentemente responsabile della violazione. Assimilata al ruolo di editore , i responsabili della piattaforma avrebbero dovuto vigilare sugli upload, non avrebbero dovuto permettere ai cittadini della rete di disseminare materiale coperto da diritto d’autore.
La storia si è puntualmente ripetuta. Il tribunale ha ora emesso la sentenza , ha condannato Dailymotion al risarcimento : dovrà corrispondere una 80mila euro. 50mila serviranno a rifondere il produttore, 20mila saranno destinati agli autori, 10mila serviranno a ripagare le spese legali.
Ma Dailymotion si è vista riconoscere il proprio status di intermediario . La piattaforma aveva tentato di difendersi ricordando che la responsabilità del controllo non dovrebbe ricadere in capo ad un servizio che opera da semplice mediatore. Ogni giorno i cittadini della rete popolano il portale con 15mila nuove clip: si tratterebbe di un flusso di contenuti troppo copioso per essere monitorato. La stessa linea difensiva adottata da YouTube in occasione di denunce sferrate da Mediaset in Italia e in Spagna e da Viacom negli States , per Dailymotion in Francia ha pagato. Il tribunale ha confermato che Dailymotion “si limita a fornire una tecnologia per l’archiviazione e per la fruizione di video”, e che sono invece gli utenti a detenere il pieno controllo sul materiale che caricano e mettono a disposizione attraverso l’infrastruttura di Dailymotion.
Il tribunale ha chiarito che alla piattaforma spetta agire solo su segnalazione dei cittadini della rete: l’unica responsabilità in capo a Dailymotion è quella di attenersi alle promesse e di scongiurare la ricomparsa di contenuti “già segnalati come illeciti”.
Gaia Bottà