C’è un partito che i sondaggi danno per vincitore alle prossime elezioni del 25 settembre e c’è dunque un programma che val la pena analizzare con maggior scrupolo in quanto potenzialmente candidato a diventare agenda del prossimo Governo. Il programma è quello di Fratelli d’Italia ed è disponibile online. Al suo interno non vi si trovano troppi riferimenti al mondo dell’innovazione: si fa cenno alle startup, si promette lo sviluppo delle tecnologie per l’agricoltura, ma il tutto si riduce a schemi molto semplici che toccano pressappoco tutti i temi e tutti i bacini elettorali (così come per le altre forze politiche in campo). La campagna elettorale giocata sugli slogan e sui personalismi non gioca certo a favore dell’approfondimento, del resto.
Tuttavia si possono trovare indicazioni più precise in quelli che sono gli “Appunti per un programma conservatore” (qui) che il partito di Giorgia Meloni aveva portato avanti nei mesi scorsi, quando ancora Mario Draghi era saldamente alla guida di Palazzo Chigi e quando Fratelli d’Italia scriveva dai banchi dell’opposizione la propria visione futura.
In quel documento ci sono alcune indicazioni interessanti, molte delle quali a firma dello spirito guida del partito, Guido Crosetto. Tra queste, alcune segnalazioni che meriterebbero futuri approfondimenti, quale ad esempio l’esenzione da Irpef per tutte le indennità corrisposte ai lavoratori per l’attività svolta in smart working (“poiché il lavoratore impiega mezzi propri o comunque a suo carico per il funzionamento del computer, per il riscaldamento, per il raffreddamento, come l’energia elettrica, il gas, eccetera“): lo smart working è del resto la grande novità ed il suo pieno innesto normativo ben esplicherà quanto l’Italia abbia voglia e capacità di evolvere il proprio modo di pensare l’azienda, l’ufficio e il lavoratore.
Ma c’è un punto sul quale il M5S in particolare già si è scagliato in virtù del modo in cui reinterpreta l’intervento statale nel tentativo di ottimizzare le dinamiche del mercato del lavoro.
IA vs Navigator
Scrive Crosetto nel suo documento:
Oggi sono presenti diversi incentivi economici messi a disposizione dallo Stato per le assunzioni dei giovani che però non stanno funzionando. Questa situazione è stata aggravata dal reddito di cittadinanza ingenerando nelle persone un sistema assistenziale che disincentiva il lavoro e incrementa anche il lavoro nero. Il giovane che non intende attivarsi per cercare lavoro viene ignorato dallo Stato che però, al tempo stesso, gli riconosce un reddito di cittadinanza, senza alcun impegno a formarsi o a cercare lavoro.
Questa la conseguente proposta:
Va costruito un sistema organizzato, oggi inesistente che deve rientrare in un programma di politiche attive basato su un sistema di intelligenza artificiale che a regime rintracci l’elenco dei giovani che terminano ogni anno le scuole superiori e l’università e li agganci a imprese del settore, agenzie per il lavoro e centri per l’impiego, attivando un sistema concorrenziale tra gli operatori che avranno una dote finanziaria ingente per la loro collocazione
Siccome è ormai evidente come il ruolo dei Navigator sia andato esaurito ed abbia in buona parte minato alla radice la bontà originaria della proposta sul Reddito di Cittadinanza, l’IA (o con maggior modestia un meccanismo automatico di incontro tra domanda e offerta) potrebbe sopperire alle mancanze che il sistema attuale ha evidenziato. L’obbligo di accettazione dell’impiego proposto – in attesa di una futura e più stabile collocazione sul mercato del lavoro – sarebbe qualcosa che stabilizza l’offerta ed incoraggia la raccolta della domanda, portando le aziende ad attingere con maggior facilità a questo tipo di risorse per arrivare ad un match più rapido tra chi offre lavoro e chi è pronto a cercarlo.
Non solo: una volta individuato il potenziale lavoratore, in attesa di un collocamento sarà obbligatorio un impiego costante nella formazione: “L’obbligo formativo quotidiano e permanente durante la disoccupazione consentirebbe di raggiungere due obiettivi: da un lato, sviluppo delle competenze per i lavoratori utili al mercato del lavoro, dall’altro lato, indisponibilità fisica a svolgere una prestazione in nero in quanto impiegato costantemente nella formazione. La mancata partecipazione alla formazione farebbe perdere il sussidio pubblico e aiuterebbe a creare una mappa di un potenziale lavoro nero“.
La critica dell’ex-Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è immediata poiché questa visione scardina il meccanismo voluto dai Cinque Stelle: secondo Conte, infatti, il meccanismo ha uno “stile orwelliano”, produrrà posti di lavoro precari e sottopagati, ma non farà nulla di realmente efficace per risolvere il problema alla radice. Stilettate reciproche, insomma, da parte di partiti non certo vicini e pronti al dialogo.
La proposta di Crosetto sembra voler semplicemente automatizzare un meccanismo fin qui caduto nell’inefficacia organizzativa complessiva. Difficile capire quanto un sistema di IA possa davvero creare gli abbinamenti corretti tra domanda e offerta, o se proprio l’IA rischi di far permeare negli algoritmi quei bias propri di un mercato del lavoro che per i più deboli fa solitamente poco e nel quale la mano invisibile dei Keynes si è dimostrata spesso anche selettiva e crudele.
I programmi elettorali
Andare a votare è un diritto, farlo in modo informato è un dovere. Ecco dunque i programmi elettorali dei principali Partiti, così che ognuno possa trarne gli spunti sui quali costruire le proprie decisioni di voto: