Roma – “Siamo certi che, come già avvenuto per il software, il modello di (fre)e-learning porterà progressivamente ad un aumento della qualità e ad un abbattimento dei costi della formazione a distanza”. E se lo dicono loro… ci si può davvero sperare: il team di e-Socrates.org è “la prima comunità italiana che promuove e-learning libero e gratuito: una vera e propria scuola virtuale da dicembre 2003” .
E’ un fenomeno in crescita, quello dell’ insegnamento free via Internet improntato alla gratuità e all’apertura dei corsi che si tengono in chat e con gli altri strumenti della comunicazione in rete, corsi che spaziano su molte materie sebbene a farla da padrone siano ancora quelle a forte contenuto informatico.
Su questo tema, vista l’esperienza accumulata, quelli di e-Socrates.org possono dire la loro, raccontare i problemi che un’iniziativa gratuita di insegnamento online può incontrare e come può superarli, dando qualche indicazione in più anche a chi vuole fruirne. Ecco perché Punto Informatico ha deciso di scambiare quattro chiacchiere con Fabrizio Balliano , tra i promotori del progetto www.e-Socrates.org e www.crealabs.it .
Punto Informatico: Allora, questi risultati, alla fine sono arrivati?
Fabrizio Balliano: Direi di sì: condividere con altri soggetti le risorse formative (dispense, esercizi, lezioni ecc.) e riutilizzare i materiali già disponibili sul portale permette già oggi di ridurre i tempi e gli investimenti per lo sviluppo di nuovi corsi. La collaborazione tra tutor e studenti nella revisione dei materiali induce inoltre un circolo virtuoso di progressivo miglioramento delle risorse disponibili… non è poco.
PI: La molla di tutto è la gratuità…
FB: Per favorire lo sviluppo del (fre)e-learning, e-Socrates offre a tutti i soggetti potenzialmente interessati l’uso di un portale di e-learning. Gratuito, sì. In questo modo chiunque può erogare formazione a distanza, concentrando il proprio impegno sullo sviluppo di metodi e contenuti, senza preoccuparsi di acquistare spazio web, configurare e mantenere una piattaforma.
PI: E-socrates è una comunità.. come è nata?
FB: La comunità è nata nel dicembre 2003 da un’idea di Andrea Giardina: da allora abbiamo lavorato quanto potevamo su più fronti. Il primo obiettivo era sicuramente far conoscere l’iniziativa a quante più persone fosse possibile. In questo momento abbiamo circa 1500 iscritti ed una decina di tutor. I feedback ricevuti sono tutti ottimi, soprattutto per quanto riguarda i contenuti e l’organizzazione del materiale. Questo vuol essere un piccolo ringraziamento per il lavoro svolto da tutti i tutor.
PI: Come vi siete mossi sul fronte del marketing?
FB: Abbiamo presentato e-Socrates durante eventi importanti come Webbit (Padova 2004), Linux Day (Torino 2004) e Fiera delle idee (Torino 2004). Questo ha fatto sì che ricevessimo un buon numero di feedback positivi sulla natura stessa dell’iniziativa… anche Sole 24 ore, Supereva ed Altrascuola ne hanno parlato.
PI:…ed ora anche Punto Informatico. Gli ostacoli più grossi?
FB: Non è semplice tirare le somme di 2 anni di esperienza, vi sono molte sfaccettature che andrebbero analizzate. Gli ostacoli più grandi che abbiamo incontrato sul nostro cammino sono un’incomprensione di fondo dell’iniziativa e una mancanza di partecipazione degli “studenti” per alcuni corsi.
PI: Cioè?
FB: Nel caso dell’incomprensione molti non riescono a capire a fondo cosa faccia e-Socrates, perché vorremmo una formazione libera. Abbiamo lavorato sui testi esplicativi del sito, ottenendo buoni risultati ma c’è ancora molto da fare.
PI: E la mancata partecipazione a determinati corsi?
FB: Quella si fa sentire sui corsi che non riguardano l’informatica, credo sia piuttosto normale: un utente che vorrebbe imparare “inglese base” è possibile che non conosca bene l’utilizzo del computer, di Internet e di un sito (forse un po’ complesso) come e-Socrates.
PI: Si tratta quindi di semplificare accesso e funzionalità dei corsi?
FB: Io e Andrea affianchiamo sempre i tutor al fine di aiutarli nell’organizzare nella maniera più semplice i contenuti, così da permettere un approccio immediato per tutti i visitatori. Il compito è sotto certi aspetti difficoltoso perché una piattaforma di e-learning come quella utilizzata da e-Socrates (moodle) è ricca di caratteristiche che bisogna saper domare correttamente.
PI: E i tutor? C’è interesse, quanti si propongono come tutor?
FB: In realtà non nascondo una grande difficoltà nel trovare nuovi tutor. Molto spesso vedo nascere iniziative di corsi liberi autonome, che non desiderano unirsi a noi per vari motivi, tra cui (uno dei “non detti”) è che si crede che in qualche modo noi lo si faccia a scopo di lucro, cosa che assolutamente neghiamo con forza.
PI: Esiste un problema di compenso per i tutor?
FB: Più volte ho detto a possibili nuovi tutor che, molto tranquillamente, avrebbero potuto inserire un loro banner pubblicitario per avere un rimborso spese per il mantenimento del corso.
PI: Da quando siete nati, di iniziative simili ne sono nate…
FB: Veder nascere molte piccole iniziative, organizzate bene o male che siano, provoca in me due reazioni, di gioia perché la filosofia della formazione libera si espande sempre più. Ma anche di rammarico perché ognuno sta creando un piccolo nodo quando potremmo creare un unico vero polo di formazione libera italiana e raccogliere una quantità di iscritti molte volte superiore, raggiungendo veramente lo scopo comune a tutti.
PI:…Ma come si mantiene il progetto?
FB: Le spese sono minime, soprattutto perché con CreaLabs (azienda creata da me e Andrea Giardina) forniamo anche servizi di hosting e questo ci permette di avere delle buone risorse ad un costo estremamente ridotto. Il nostro lavoro di consulenti software ci ha dato la possibilità di annullare completamente i costi della consulenza tecnica sulle piattaforme di e learning nonché sulle attività di installazione, configurazione e aggiornamento dei programmi che utilizziamo.
Abbiamo comunque inserito un banner dell’ormai famoso Google Adsense, così da poter avere un minimo rimborso spese senza disturbare la navigazione agli utenti.
PI: Fre(e)-Learning come progetto di libertà?
FB: Vogliamo che il nostro progetto sia sempre libero, sotto ogni punto di vista. Purtroppo noto che questa filosofia non è capita, molti credono, infatti, ci sia “un trucco” e sono scettici; questo modo di pensare non può che rendermi triste perché mi dà la sensazione di quanto sia ancora lontana la comprensione delle libertà.
a cura di Alessandro Biancardi