Windows 11 può essere installato ufficialmente solo sui computer che rispettano determinati requisiti, altrimenti viene mostrato un fastidioso watermark sul desktop. Chi possiede un vecchio PC e vuole tornare indietro nel tempo può utilizzare FreeDOS 1.3. Il sistema operativo open source permette anche di giocare a Doom!
FreeDOS 1.3 per software e giochi
Quando Microsoft ha interrotto lo sviluppo della versione standalone di MS-DOS (l’ultima è la 6.22 di giugno 1994), Jim Hall ha deciso di realizzare una versione open source denominata PD-DOS (Public Domain DOS). Il nome è stato successivamente cambiato prima in Free-DOS e quindi in FreeDOS. Altre varianti note (closed source) sono PC DOS di IBM e DR-DOS di Caldera, ma entrambe non vengono più supportate da molti anni.
L’unico ancora in vita è appunto FreeDOS. La versione 1.3 è stata rilasciata a distanza di oltre cinque anni dalla precedente 1.2 (dicembre 2016). Le principali novità sono FreeCOM 0.85a (l’interfaccia a linea di comando che sostituisce il famoso COMMAND.COM di MS-DOS), il kernel 2043 e una versione 8086 con supporto FAT32.
FreeDOS viene distribuito in sei formati differenti. Ci sono le immagini ISO o IMG per il boot da CD, USB e floppy disk. La soluzione migliore è usare una pen drive USB. In alternativa si può creare una macchina virtuale. L’utente può scaricare anche i singoli pacchetti.
FreeDOS può essere utilizzato per eseguire software legacy e nei sistemi embedded. Ci sono anche numerosi giochi DOS, tra cui Doom, Wolfenstein 3D, Commander Keen, Rise of the Triad, Jill of the Jungle e Duke Nukem. Retrocomputing e retrogaming!