Durante la pandemia di COVID-19 in tutto il mondo abbiamo assistito a un boom dei pagamenti digitali, non solo per la loro praticità ma anche per il loro igiene; del resto, il contante è noto per essere un potenziale veicolo di virus, molto più rispetto a una carta di credito che, peraltro, opera anche contactless. Tuttavia, come dimostrano gli ultimi dati di mercato, in Italia il POS non è stato tanto apprezzato e, finita l’emergenza sanitaria, i pagamenti elettronici sono diminuiti sensibilmente.
Secondo il 12° Rapporto sulle Tendenze dei Mezzi di Pagamento di Minsait Payments, infatti, i pagamenti digitali hanno perso terreno sul tradizionale contante, tornato il mezzo preferito per un italiano su tre.
Il contante riguadagna terreno nei pagamenti fisici
Nei negozi il 30% degli italiani preferisce diversificare i pagamenti tra soluzioni cartacee ed elettroniche, prediligendo tuttavia la carta tradizionale. Al contempo, il 24% degli italiani diversifica ma opta maggiormente per le carte di debito, credito o prepagate. Infine, l’11% degli intervistati si affida esclusivamente ai contanti nella maggior parte dei contesti.
Come ripreso da Roberto Scorzoni, responsabile di Minsait Payments in Italia, la sfida principale per gli esercenti rimane il loro salto di qualità affinché agevolino l’utilizzo degli strumenti per i pagamenti digitali ai clienti.
Enrique Alvarez, Head of Business Development di Minsait Payments in Europa, ha dunque aggiunto:
“Dopo la crescita dovuta alla pandemia, l’adozione dei pagamenti digitali si sta stabilizzando in Italia e in tutta Europa. L’uso dei nuovi mezzi è ormai diffuso e commercianti e aziende devono adattarsi per rispondere rapidamente alle nuove abitudini di acquisto, che sono destinate a rimanere, soprattutto tra le nuove generazioni.”
Scendendo nel dettaglio, il 10,1% degli intervistati più fedeli all’uso dei pagamenti con carta rispetto al contante ha detto che sceglierebbe i digital wallet come sistema di pagamento privilegiato. Nonostante questo feedback positivo per carte di credito, debito e prepagate, il Belpaese resta il primo Paese europeo per utilizzo del contante. Molto più basso è l’interesse per le criptovalute, nonostante il 2,07% delle persone non escluda il futuro acquisto per prospettive di crescita nel breve periodo.