Frode fiscale: GdF sequestra 121 milioni ad Amazon

Frode fiscale: GdF sequestra 121 milioni ad Amazon

La GdF ha sequestrato 121 milioni di euro ad Amazon Italia Transport, in seguito all'indagine sulla somministrazione illecita di manodopera.
Frode fiscale: GdF sequestra 121 milioni ad Amazon
La GdF ha sequestrato 121 milioni di euro ad Amazon Italia Transport, in seguito all'indagine sulla somministrazione illecita di manodopera.

I finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno effettuato un sequestro preventivo d’urgenza di oltre 121 milioni di euro nei confronti di una società leader nel settore dei trasporti e della distribuzione di prodotti legati all’e-commerce. Secondo La Repubblica, l’azienda in questione è Amazon Italia Transport. L’accusa è frode fiscale. Sono stati indagati anche tre manager, firmatari delle dichiarazioni dei redditi dal 2017 al 2022.

Somministrazione illecita di manodopera

Durante l’indagine è stata scoperta una complessa frode fiscale con omesso versamento di IVA e degli oneri di natura previdenziale e assistenziale. Amazon Italia Transport avrebbe emesso fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera.

Per la consegna dei pacchi da un centro di distribuzione al luogo di destinazione finale (ultimo miglio) sono stati sottoscritti contratti di appalto con diversi soggetti (consorzi, cooperative, società di capitali) attraverso il programma Delivery Service Partner (DSP). Tali soggetti sono stati definiti “società serbatoio“, in quanto offrono solo la manodopera. I rapporti di lavoro con Amazon Italia Transport sono stati schermati da “società filtro“.

L’indagine ha accertato che le società serbatoio non hanno nessun potere decisionale. I corrieri, pur essendo formalmente dipendenti di queste società, sono gestiti da Amazon Italia Transport che organizza la loro attività, verifica il loro operato e fornisce gli strumenti informatici necessari.

Un simile modus operandi era stato accertato durante le indagini su altri big del settore, tra cui DHL, GLS, BRT, UPS e GXO. La maggioranza delle società hanno successivamente versato una somma all’erario come risarcimento e assunto direttamente i corrieri.

Fonte: GdF
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Pubblicato il
23 lug 2024
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