Non siamo nemmeno a metà 2022, eppure, la Federal Trade Commission ha già registrato quasi 500.000 frodi online e oltre 300.000 furti d’identità. Un problema concreto, anche in considerazione del fatto che in molti, durante la pandemia, hanno per la prima volta approcciato la grande Rete: 782 milioni di persone nel mondo, secondo le Nazioni Unite. Per ovvie ragioni, potrebbero non essere in possesso delle competenze o degli strumenti necessari a difendersi dalle minacce informatiche.
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Impostori, premi fasulli e truffe romantiche: i trend
Un articolo comparso sul blog di Avast mette in evidenza i trend emergenti di quest’anno relativi a raggiri e truffe. Quali sono quelli più diffusi? Conoscerli è la prima arma a disposizione per starne alla larga.
Ci sono anzitutto le cosiddette imposter scam ovvero i tentativi, da parte dei cybercriminali, di impersonare un’azienda o un ente governativo. Solitamente, riferiscono alla potenziale vittima di un’anomalia rilevata tra le spese effettuate con la carta di credito. Chi ci casca finisce col fornire loro i dati dei metodi di pagamento o altre informazioni riservate. Le conseguenze non sono difficili da immaginare.
Un evergreen, mai fuorimoda, è quello che comunica la vincita di un premio importante, in realtà fasullo. Per riscuoterlo, al vincitore viene chiesto di sostenere una spesa per tasse, spedizione o altri motivi. È superfluo sottolineare come non esista alcuna estrazione vincente e come la somma versata sia destinata a finire esclusivamente nelle tasche di chi ha ideato il raggiro.
Alle cosiddette truffe romantiche abbiamo già dedicato un articolo di approfondimento su queste pagine. Si tratta probabilmente della tecnica più ignobile delle tre qui elencate, poiché prende spesso di mira soggetti vulnerabili facendo leva sui loro sentimenti. Il furto si attua in gran parte dei casi chiedendo un prestito (che non sarà mai restituito) o più esplicitamente una somma di denaro.
È doveroso sottolineare come, in alcune occasioni, il primo contatto con i cybercriminali avvenga non tramite email o SMS, bensì via telefono. Meglio dunque prestare attenzione a ogni interazione sospetta. Una buona pratica è inoltre quella che coinvolge i propri amici e familiari in un confronto sul tema, così da metterli a conoscenza dei potenziali pericoli.