Roma – Trenitalia mobile o FS Mobile? Quale potrebbe essere il nome dell’operatore mobile se le Ferrovie dello Stato entrassero nel business della telefonia? L’ipotesi è tutt’altro che inverosimile, dal momento che è stata ventilata la scorsa settimana dall’amministratore delegato di FS Mauro Moretti, durante l’audizione alla Commissione Trasporti, Poste e Tlc della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove reti.
“Se si potesse cambiare la licenza, Ferrovie dello Stato potrebbe pensare ad attrezzarsi e investire sull’uso commerciale della nostra rete per la telefonia”, ha dichiarato Moretti, facendo riferimento alla licenza già detenuta da RFI per la rete GSM-R , il network privato delle FS. “Non abbiamo attualmente una licenza d’uso commerciale per la nostra rete, ma solo ad uso interno – ha precisato – Se l’operazione comportasse un ritorno vantaggioso, siamo pronti a investire e a pensare ad un uso commerciale. In questo modo le Ferrovie assicurerebbero ai propri clienti un servizio di grande efficienza e affidabilità anche in vista dei nuovi servizi potenziati di alta velocità che partiranno dal prossimo 14 dicembre”.
La rete GSM-R utilizzata dalle Ferrovie dello Stato, che trasmette sulla banda di frequenze nella gamma dei 900 MHz, è nata nel 2004 per le esigenze di comunicazione interne al personale FS. Il network copre oggi circa 9mila km di linee ferroviarie e, per la copertura della maggior parte della restante rete ferroviaria, può contare su accordi di roaming con altri operatori di telefonia mobile, nazionali ed esteri. Già oggi i ripetitori GSM-R installati in molti tratti sotterranei consentono ai passeggeri di proseguire le conversazioni telefoniche o la navigazione su rete mobile anche quando il treno si infila nelle gallerie della rete ferroviaria (problema che però permane anche su linee piuttosto importanti, per la cui risoluzione si renderebbe necessario un potenziamento della rete stessa).
La possibilità che FS possa presentarsi sul mercato italiano con un’offerta commerciale di telefonia mobile – da operatore reale e non virtuale, dato che dispone di una propria rete – può comportare diverse opportunità per la clientela: da un servizio di ticketing “cellulare” che possa evitare di fare la fila alla biglietteria (e magari rischiando di perdere il treno, quando si tenta di fare il biglietto all’ultimo momento) fino all’acquisto di abbonamenti via SMS o MMS, con addebito sul conto telefonico (o scheda prepagata) dell’utente. Il servizio potrebbe inoltre essere interfacciato al sistema di comunicazione oggi utilizzato per le informazioni sul traffico rotabile e fornire all’utente-passeggero notizie sulla situazione dei treni di interesse: ritardi, binario di arrivo o di partenza in una stazione, disponibilità di posti sui treni soggetti a prenotazione, eccetera.
Che Ferrovie dello Stato possa entrare nel business della telefonia mobile è una notizia indubbiamente interessante. Tuttavia, una nutrita comunità di passeggeri , oggi si accontenterebbe di viaggiare su treni puntuali, puliti ed efficienti. Di certo, se la telefonia cellulare dovesse portare all’azienda un business remunerativo e in grado di sovvenzionare le carenze oggi lamentate sui servizi ferroviari, tutti viaggerebbero felici e contenti.
Dario Bonacina