Free Software Foundation ( FSF ) è pronta ad osteggiare in ogni modo la partnership che Microsoft e Novell hanno recentemente stretto in nome dell’interoperabilità tra Windows e Linux. Partnership che, dal momento del suo annuncio, è stata bersaglio di severe critiche da parte del mondo open source.
Secondo quanto riportato da Reuters , FSF ” sta riesaminando il diritto di Novell di vendere nuove versioni del sistema operativo Linux “. In che modo FSF intenda muoversi non è ancora dato sapere, ma il coinvolgimento nell’iniziativa del noto consulente legale di FSF, Eben Moglen, lascia intendere che la nota organizzazione intenda far leva sulle clausole della licenza GPL .
In questo post apparso sul blog BoycottNovell.com , si afferma che l’intento di FSF non è quello di verificare, ed eventualmente revocare, la compliance di Novell all’attuale versione della licenza GPL, bensì quello di modificare l’imminente GPLv3 in modo da precludere, in futuro, accordi che mescolino free software e tecnologie coperte da brevetto.
Se è vero che il kernel di Linux – come più volte ribadito da Linus Torvalds – continuerà ad essere distribuito sotto la licenza GPLv2, FSF può avversare i futuri piani di Novell migrando sotto la nuova GPL i software GNU , tra i quali compaiono componenti chiave come il compilatore GCC e la libreria glibc . Questo costringerebbe Novell a portare avanti autonomamente il lavoro di sviluppo di questi tool partendo dall’ultima base di codice rilasciata sotto GPLv2. In alternativa, l’azienda potrà aderire alla nuova GPLv3 perdendo però, in questo modo, la possibilità di mettere a frutto gli accordi con Microsoft.
Moglen ha dichiarato che la decisione di FSF in merito a Novell verrà resa nota entro poche settimane, che guarda caso coincide con il momento in cui dovrebbe essere pubblicata la prossima bozza della GPLv3.