Nuova puntata dello scontro tra la FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti e Microsoft. Secondo l’agenzia governativa, l’azienda di Redmond ha mentito durante il processo in merito all’indipendenza di Activision Blizzard, come dimostrano i licenziamenti annunciati a fine gennaio. Microsoft ha dichiarato che la riduzione della forza lavoro era già prevista.
Continua lo scontro tra FTC e Microsoft
Microsoft ha completato l’acquisizione di Actvision Blizzard il 13 ottobre 2023, dopo aver ricevuto il via libera dall’autorità antitrust del Regno Unito. La FTC aveva chiesto un ordine restrittivo temporaneo (respinto in primo e secondo grado) e un’ingiunzione preliminare (respinto in primo grado), mentre è in corso il procedimento amministrativo.
Microsoft ha annunciato il taglio di 1.900 posti di lavoro per ridurre le “sovrapposizioni”, ovvero eliminare i ruoli non indispensabili. L’agenzia governativa ha quindi notificato alla Corte di Appello (che dovrà decidere sulla nuova richiesta di ingiunzione preliminare) che l’azienda di Redmond non ha rispettato quanto dichiarato durante il processo.
Microsoft aveva evidenziato che l’acquisizione di Activision Blizzard era “verticale”, quindi la software house opera come entità separata. La FTC ritiene invece che i licenziamenti effettuati per eliminare ruoli ridondanti indicano che Activision non è indipendente. Ciò renderà meno efficaci i rimedi che verranno proposti se venisse accertata la violazione del Clayton Act al termine del procedimento amministrativo, tra cui il disinvestimento.
Per tale motivo, la Corte di Appello dovrebbe emettere un’ingiunzione per bloccare l’integrazione tra le due aziende fino al completamento del procedimento amministrativo.
Microsoft ha dichiarato che le affermazioni della FTC sono sbagliate. Activision aveva già pianificato la maggioranza dei licenziamenti prima del completamento dell’acquisizione. In ogni caso è sempre possibile il disinvestimento parziale o totale in Activision.