Nell’ accordo tra la statunitense Federal Trade Commission (FTC) e i vertici di Path, il social network di San Francisco dovrà pagare una multa da 800mila dollari per la raccolta silente di informazioni personali dalle rubriche telefoniche degli utenti iOS . Senza esplicito consenso, l’applicazione mobile della piattaforma social ha rastrellato in automatico nomi completi, indirizzi fisici e di posta elettronica, numeri di telefono cellulare.
Stando ai dettagli dell’ accordo con la commissione statunitense, Path ha accettato la prossima istituzione di un programma per tutelare “in maniera completa” la privacy dei suoi utenti. L’azienda californiana si sottoporrà per i prossimi 20 anni a controlli esterni, multata per aver raccolto i dati personali di circa 3mila minori senza il consenso informato da parte dei genitori a stelle e strisce .
In particolare , la versione 2.0 della sua app iOS avrebbe ingannato gli utenti della Mela con le tre opzioni a disposizione per l’aggiunta di amici alle reti sociali. La piattaforma di San Francisco aveva infatti previsto l’aggiunta di contatti dalla rubrica, da Facebook o via email/SMS. I vertici di FTC hanno ora sottolineato come il rastrellamento di dati da rubrica avvenisse anche senza la specifica attivazione della prima opzione .
Inizialmente sulla difensiva , il CEO di Path Dave Morin aveva sminuito il problema aggrappandosi alla logica del così fan tutti: la raccolta dei dati sarebbe servita ad aiutare gli utenti a trovare velocemente i propri contatti sul social network. A distanza di ore, il social network statunitense rilasciava una versione aggiornata della sua app iOS, con tanto di avviso per ottenere il permesso a caricare le rubriche telefoniche .
A chiusura del caso – Path è stata multata per violazione del Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) su dispositivi iOS e Android, ma anche sul sito web da postazioni desktop – i vertici di FTC hanno diramato un pacchetto di linee guida per migliorare la tutela della privacy in mobilità. Piattaforme come Google, Amazon e Apple dovrebbero trasferire i meccanismi anti-tracciamento della feature Do Not Track su smartphone a tablet a livello OS.
Mauro Vecchio